Un’avventura lunga 17 anni, iniziata nel 2002 che si concluderà con un aperitivo d’addio il prossimo mercoledì 3 luglio dalle 19.30. Il Boccon del Prete, uno dei ristoranti ‘simbolo’ di Siena, cambia gestione e non ci saranno più gli storici proprietari, e coniugi, Guido Bellotti e Luciana Franchini ad accogliere i clienti. La notizia è di qualche giorno fa e tantissimi sono stati i messaggi d’affetto verso questa coppia affiatata che ha deliziato i palati di tanti cittadini, un vero punto di riferimento del gusto situato in via San Pietro. “Una gran bella esperienza, un mettersi in gioco – afferma Luciana -. Venivamo da un’attività di ristorazione con una stella Michelin e ci siamo messi in discussione”.
Boccon del Prete nasce nel 2002 da un interesse comune di Guido e Luciana, che all’epoca lavoravano nel ristorante Bottega Nova, di aprire un locale nel centro storico come ramo di un’azienda. L’idea era quella di fare partire la struttura come un’osteria per turisti, con il vino della casa, gli affettati e i formaggi. Sarebbe però stato il tempo e sopratutto Siena a trasformare Boccon del Prete in qualcos’altro.”Qui abbiamo legato tantissimo con le persone, sopratutto con i contradaioli di Aquila e Tartuca – afferma Luciana, emozionata dai bei ricordi -. Il nostro percorso è stato un continuo crescendo. Nel 2005 Guido è venuto a lavorare qui, abbiamo allargato la cantina, abbiamo iniziato a fare pesce, siamo uno dei pochi locali nel centro che ha in menù sia pesce che carne. La nostra gioia più grande? Fare della serate, come nell’ultimo dell’anno, nei giorni di Palio e avere il ristorante pieno di gente di Siena”.
Una fiducia, quella ottenuta , che Guido e Luciana si sono ampiamente meritati per il loro impegno e la loro bravura ai fornelli. “La fiducia te la devi conquistare – sottolinea Guido Bellotti-. Ti devi creare una figura che ti viene a trovare, come un amico, che creda in te e nella tua cucina. Tante volte i nostri clienti non vogliono nemmeno sapere cosa c’è nella carta del menù, ci dicono solamente ‘fai te’. C’è l’impegno di fare cose studiate, vissute, viste, sbagliate e ricontrollate, riassaggiate ma che alla fine stupiscano chi viene a cena qui”.
Per i due questi 17 anni sono stati particolari. Come ci spiegano, prima di uscire da Bottega Nova era stato fatto un determinato tipo di percorso che aveva portato a grandi risultati, alla realizzazione di determinati obiettivi: lavorare a Borgo San Felice, al Bellevue di Cogne, la Capannina di Franceschi a Forte dei Marmi. Guido Bellotti è stato anche il maitrè d’Italia nel 1994. “Boccon del Prete invece è stato il percorso contrario – continua Guido -. Siamo tornati a fare una cucina più semplice, aperta a 360 gradi per la clientela”. “Temevamo che le persone snobbassero la nostra osteria per il nostro percorso nell’alta cucina – prosegue Luciana -. All’inizio eravamo un po’ titubanti nell’aprire il ristorante ma alla fine i nostri clienti sono diventati la nostra famiglia ed è stato bellissimo lavorare in via San Pietro”.
Dopo tanto tempo i due ora pensano ad un periodo di riposo, un anno sabbatico anche se nei loro occhi ogni tanto scende una lacrimuccia di malinconia .”Forse bisognerà un po’ ringiovanirsi, forse faremo una via di mezzo. Non c’è due senza tre. Chissà cosa succederà dopo Bottega Nova e Boccon del Prete – dicono scherzosamente-. Abbiamo passato il locale a due giovani. Uno ha lavorato per un periodo in cucina, con loro rimarrà lo staff proprio di questa, forse in sala ci sarà qualche cambiamento. Hanno tanta voglia e conoscono il locale, sono determinati e convinti”.
Marco Crimi