“Da ragazza ho fatto l’istituto Duccio di Buoninsegna, ho concluso nel 2004 e mi sono diplomata come maestra d’arte. Dopo non ho continuato gli studi più che altro per sfiducia ed avevo quasi abbandonato questa strada, ma la mia passione non aveva abbandonato me “. Certi amori non finiscono e questo spiega il rapporto che c’è tra Giulia Gazzei e la pittura. La sua dedizione, la sua creatività e la sua voglia di esprimersi l’hanno portata a dare vita al progetto “Giulia ogni riccio un dipinto”.
“Il nome vuole essere buffo, Federico, il mio compagno, mi ha consigliato di dargli un nome scherzoso visto che era nato come hobby – racconta la giovane artista- ed essendo io ricciola, ho pensato al modo di dire ‘ogni riccio un capriccio’ e quindi ho pensato ‘ogni riccio è un dipinto”.
La ricerca del particolare e la volontà di riflettere le proprie emozioni. Questi sono gli aspetti che definiscono le creazioni di Giulia: ” Nelle mie opere trasmetto le mie sensazioni con l’obiettivo di farle arrivare agli occhi di chi le osserva. Nei miei ritratti riproduco l’emozionalità trasmessa dal volto di una persona, ma mi piace anche dipingere la realtà che ci circonda. Per questo amo sia i dipinti dei Macchiaioli che i quadri di Van Gogh”. L’influenza maggiore però l’ha avuta sicuramente dalla sua contrada, l’ Aquila, e dal Palio: sono state le ore passate a dipingere i fazzoletti ed i tamburi nel suo Economato a dare il decisivo contributo per fare riemergere questa sua passione.
E’ stata proprio la sua contrada a regalarle una delle soddisfazioni personali più grandi: “Per il Palio di agosto del 2014 e quello di luglio del 2017 ho realizzato i due zucchini. Il secondo è stato quello più faticoso, ma anche quello in cui ho lasciato tanti bei ricordi. Per me e per Marco Lorenzini (il Capitano della contrada dell’Aquila ndr) è stato uno zucchino ricco di significati: vi ho dipinto le greche delle monture ed il cordino portato dagli alfieri nel braccio. Entrava suo figlio Lapo in Piazza, io invece ho fatto fare una spennellata a mia figlia. E’stata questa dedica ai figlioli che mi è piaciuta tanto”.
Dalla contrada dell’Aquila ai lavori su commissione per chi appartiene a tutte le 17 consorelle, il passo è stato breve. Giulia però non si è limitata solo a questo ed ha iniziato a rielaborare l’araldica dei vari rioni a suo modo: ” Faccio quadri su supporti di legno. Ho studiato una tecnica d’assemblaggio su più livelli e viene una cosa davvero particolare” racconta la pittrice. Di recente ne ho fatto uno per una ragazza della Tartuca. Mi ha chiesto di lavorare sul motivo del bandierone del loro paggio maggiore e magari di inserirci qualcosa sullo Straordinario appena vinto. A me è venuto in mente di riprodurre tono sul tono, la foto del Palio portato in San Domenico”.
Dedizione per il proprio lavoro e molta voglia di divertirsi. Giulia Gazzei, coltiva il suo hobby appena è possibile: la mattina prima di andare a lavoro e il pomeriggio, appena torna, si mette a dipingere con sua figlia di appena due anni che sembra già avere la stessa passione per l’arte di sua madre. Dietro alla fatica e il tempo dedicati in questo progetto, c’è il sogno di una ragazza: ” Lavorativamente parlando spero che questo progetto possa diventare il mio futuro. Mi piacerebbe poter esporre una mia mostra personale anche se la mia aspirazione maggiore è quella di poter dipingere un Drappellone”.
Marco Crimi