Dopo dieci anni di attività adesso due persone rischiano di ritrovarsi senza lavoro. Succede al benzinaio Q8 in viale Giovanni Paolo II. Da lunedì 11 febbraio la multinazionale di distribuzione di prodotti petroliferi potrebbe bloccare l’erogazione di benzina e negare il corrispettivo economico: “Nella disdetta non hanno dato alcuna motivazione ma mi hanno detto che non ritengono sufficiente il nostro operato anche se mi hanno offerto la gestione di un altro impianto a Chiusdino. Da lunedì 11 febbraio chiude l’erogazione del servizio anche se potrebbe essere affidata a qualcun altro in futuro”.
Queste le parole del gestore della stazione, Gennaro del Percio .
Un’attività, la sua, che ha una storia molto lunga e che è iniziata con un’altra compagnia petrolifera: “Abbiamo iniziato a lavorare insieme alla Shell, poi è subentrata la Q8. Dalla nuova compagnia negli anni non ho mai ricevuto alcuna lamentela – spiega l’appaltatore dell’impianto – Noi abbiamo sempre lavorato con impegno, stamani siamo qui con la febbre”.
Nessun problema e nessuna lamentela. Per questo quando la Q8 ha manifestato l’intenzione di finire questo rapporto lavorativo, il gestore è rimasto incredulo, non riesce a darsi una ragione anche se, secondo lui, una spiegazione a tutto questo si potrebbe trovare: “Quando eravamo con la Shell in questa strada avevamo un altro concorrente poco più avanti. Avevamo prezzi ottimi e competitivi. L’impianto vendeva sempre bene e nell’ultimo anno con Shell siamo arrivati a fare 3 milioni e mezzo di litri di benzina. Con la Q8 non c’è stata più concorrenza con le stazioni di questa strada, infatti siamo delle stesso colore. I prezzi sono aumentati e già dai primi 12 mesi abbiamo perso un terzo dell’erogato precedente. Ora non riusciamo a vendere più di 2 milioni e 300 mila litri l’anno. Ci siamo sempre lamentati dell’aumento dei prezzi perché i primi ad essere stati messi in difficoltà sono i nostri clienti”.
Ed è proprio chi va a fare benzina da Gennaro che è rimasto colpito da questa brutta novità ed ha deciso di agire. La loro storia ha fatto il giro della rete ed è partita una petizione per sostenere la loro causa: ” Ci conforta tantissimo sapere che la gente è affezionata a noi. La città ci ha stretto in un abbraccio fortissimo e noi siamo riconoscenti di questo. Noi veniamo dalla Campania ma Siena sta cercando di proteggerci in questo momento”.
Marco Crimi