Siena

Le storie di Siena News – L’inquinamento si riduce anche in contrada: Drago e Selva contro le plastiche monouso

Ridurre il consumo di plastica è una delle grandi sfide per la difesa dell’ambiente che sono combattute in questo secolo, una sfida che è stata accettata e vinta da due delle 17 consorelle: Drago e Selva hanno infatti deciso di muoversi per diminuire il proprio impatto sull’inquinamento dei mari. Una quantità impressionante di plastica usa e getta viene utilizzata solo nei 4 giorni della carriera di Luglio e in quella di Agosto. Da qui nasce il comune intento di fare qualcosa nel proprio piccolo per ridurre questo esorbitante consumo. ” Il nostro ragionamento era partito due anni fa. Nel 2019 abbiamo trovato un’azienda che ci ha aiutato. Per la cena della prova generale abbiamo deciso di eliminare i piatti e le posate di plastica. Per Agosto vorremmo utilizzare delle tovaglie compostabili – ci spiega Alberto Laschi della Selva – Certo i prezzi sono elevati e da qualche parte bisogna tagliare”.

“L’idea è semplice – racconta il suo amico Giacomo Brogi-. E’stato un tentativo di eliminare lo spreco, veramente eccessivo durante il periodo paliesco”. Lo stesso spirito d’iniziativa si vive in Camporegio, qui le plastiche non vengono consumate addirittura da fine maggio per la Festa titolare della contrada. “Tutto è nato nel consiglio di società per il volere del presidente Luca Minetti – ci racconta il dragaiolo Giovanni Sportoletti -.Conoscendo le direttive europee che dal 2021 impongono lo stop all’utilizzo di plastiche abbiamo deciso di prendere la palla al balzo e passare al compostabile però in futuro pensiamo di utilizzare i piatti di coccio”.

L’obiettivo comune? Quello di sensibilizzare anche le altre contrade e i cittadini. Fare conoscere, affermano i selvaioli, è indispensabile . “Fino a questo momento è stata posta pochissima attenzione al consumo di materiale non riciclabile – dice Giacomo -. Nei giorni di Palio, pensando che a Siena ad un cenino possono esserci 25-30mila persone, dovremmo capire quanto elevato possa essere il nostro impatto”. “Le contrade dovrebbero fare squadra comune, fare voce grossa e aumentare il proprio potere d’acquisto – conclude Giovanni Sportoletti-. Unirsi è l’unica soluzione per risparmiare e proteggere l’ambiente”.

Marco Crimi

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