Dopo oltre venti anni, grazie all’Opera della Metropolitana e ad Opera Laboratori, le tre straordinarie vetrate della Bottega del Ghirlandaio si possono nuovamente ammirare all’interno della Cripta del Duomo di Siena.
Le splendide opere – arrivate a Siena nell’800 e montate per un secolo nei due transetti, dopo un adattamento alle dimensioni delle monofore mediante un coronamento in vetro colorato – sono policrome in vetro soffiato e dipinte “a grisaglia”. Le hanno realizzate i maestri della Bottega del Ghirlandaio alla fine del XV secolo per la chiesa di San Francesco a Colle val d’Elsa. Ed infine sono state cedute all’Opera della Cattedrale.
L’evento di presentazione – I restauri sono stati presentati oggi, durante un evento alla sala delle Statue del museo dell’Opa. L’intervento di apertura è stato affidato al Cardinale Augusto Paolo Lojudice che ha invitato a “mettere a disposizione” la grande bellezza delle opere d’arte che si trovano a Siena, spiegando come “ai giovani va insegnata l’accoglienza della bellezza” e come “un opera d’arte, se scrutata bene, possa insegnare qualcosa. Qualcosa che insegni i valori della vita”. Sintetico il commento del rettore dell’Opa Guido Pratesi che, riprendendo la storia delle tre vetrate, ha evidenziato come oggi, per le stesse, “si conclude, con la musealizzazione, un percorso di cento anni”. Più lungo invece l’excursus di Don Enrico Grassini, ufficio beni culturali della Diocesi, che è stato un viaggio sulla storia delle vetrate del Ghirlandaio conclusosi nel 1998, con l’inizio dei restauri e negli anni successi, con la decisione della musealizzazione. Alla restauratrice Caterina Pavolini e Piero Castri, architetto di Opera Laboratori a cui è stato affidato il progetto dell’allestimento, il compito di descrivere nel dettaglio i lavori per donare alle vetrate l’antica splendidezza. Durante l’iniziativa è stata anche presentata la nuova edizione dei Quaderni dell’Opera. Non usciva da dodici anni ed il volume contiene tutto ciò che è emerso dalle colnferenze e dagli eventi organizzati dall’Opera del Duomo nell’ultima decade.
I restauri – Sono stati realizzati in più momenti: nel 1998 la vetrata posta nel transetto destro, a lato dell’altare del Santissimo Sacramento, venne smontata dal telaio che la custodiva dal diciannovesimo secolo ed i lavori di restauro furono affidati nel 2001 a Camillo Tarozzi. L’opera fu conservata in speciali casse fino a tre anni fa quando è stato deciso dall’Opera del Duomo di restaurare anche quella posta sul transetto sinistro all’ altare di Sant’ Ansano. Le operazioni in questo caso furono appunto affidate ad Angela Nenci e Caterina Pavolini, in collaborazione con Cesare Valenti e la MetalProject. I lavori sono stati fatti in un laboratorio temporaneo, allestito negli spazi dell’Oratorio di San Giovannino e San Gennaro.
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