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Legge sul turismo, la Cgil: “Sancito il diritto all’abitare, ora è il momento di regolamentare le locazioni”

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“Ora è il tempo dei Comuni, a partire dal Comune di Siena. Il tempo in cui non ci sono più alibi per dare risposte ai cittadini e ai lavoratori del territorio”.
È con questo passaggio netto che CGIL, Filcams CGIL e Sunia CGIL di Siena chiudono la loro nota sull’emergenza abitativa, dopo il respingimento da parte della Consulta del ricorso del Governo. Un richiamo politico diretto alle amministrazioni locali, chiamate ora a intervenire sul tema delle locazioni turistiche e del diritto alla casa.

Nel documento, i sindacati sottolineano come le politiche abitative incidano in modo decisivo sulla qualità della vita e sull’attrattività del territorio, non solo per le famiglie, ma anche per le attività commerciali, per gli studenti universitari e per il personale sanitario, che sempre più spesso vivono Siena e la sua provincia come luoghi di passaggio. Una condizione resa ancora più critica dal fatto che il territorio senese detiene “il triste primato dell’inflazione più alta d’Italia”, aggravato da “un elevato costo dell’abitare cresciuto esponenzialmente nel giro di pochi anni per effetto dell’esplosione degli affitti turistici”.

Secondo CGIL, Filcams CGIL e Sunia CGIL, la proliferazione degli affitti brevi ha profondamente trasformato il tessuto urbano, determinando “una diminuzione delle disponibilità abitative per la cittadinanza – lavoratori, pensionati e studenti – di accedere ad un’abitazione dignitosa e sostenibile” e producendo “un incremento dei prezzi degli affitti che ha anche un impatto negativo sulle attività commerciali e sulla qualità della vita dei cittadini”.

Un processo che, avvertono i sindacati, rischia di avere effetti negativi anche sul turismo. La crescita incontrollata delle locazioni turistiche genera infatti “l’effetto perverso di drenare risorse all’industria del turismo per redistribuirle verso la rendita immobiliare”, mettendo in difficoltà un settore che nella provincia di Siena occupa “oltre 17.000 persone”, in un contesto già segnato da numerose crisi aziendali e occupazionali.

Il quadro si fa ancora più preoccupante se si guarda ai numeri dell’Edilizia Residenziale Pubblica. I sindacati ricordano come a fronte di 8.396 nuclei familiari potenzialmente beneficiari, gli alloggi disponibili siano 2.577, con un tempo medio di assegnazione di dodici anni. Una situazione che, secondo la nota, spinge molte famiglie ad allontanarsi dai centri storici, che rischiano così di trasformarsi “in musei a cielo aperto invece che in città”. Un fenomeno evidente anche a Siena, dove “le vie del centro sono un susseguirsi di fondi sfitti”, con ricadute negative su commercio e vitalità urbana.

CGIL, Filcams CGIL e Sunia richiamano inoltre le conseguenze per il sistema universitario, sottolineando come la difficoltà di accesso alla casa spinga studenti e studentesse a scegliere “città più vivibili e con una maggiore offerta culturale e infrastrutture più adeguate”.

Da qui la richiesta, avanzata da tempo, di aprire tavoli con le parti sociali, come previsto dal Testo Unico del Turismo, affinché i Comuni possano dotarsi di regolamenti per disciplinare e limitare le locazioni turistiche. L’obiettivo è “sostenere una ridistribuzione degli alloggi turistici in proporzione al numero di residenti e servizi”, contrastare lo spopolamento dei centri storici, calmierare gli affitti e “garantire il diritto ad un abitare sostenibile”, senza penalizzare il turismo ma innalzando la qualità dell’ospitalità e dell’occupazione nel settore.