“Il settore sociale si conferma una priorità per l’amministrazione comunale di Colle di Val d’Elsa anche nel 2012, dove sarà data particolare attenzione ai servizi rivolti alle fasce deboli, attraverso la Fondazione Territori Sociali AltaValdelsa, e all’emergenza abitativa, aggravata dalla crisi economica, mettendo a disposizione risorse proprie e della Regione”. Lo ha affermato l’assessore alle politiche sociali, Mauro Lenzi nel corso del secondo incontro della campagna “Se io fossi Sindaco”, promossa dall’amministrazione comunale colligiana in vista della costruzione del bilancio di previsione 2012. L’appuntamento, ospitato nel Circolo Buenavista a Le Grazie, è stato dedicato alle politiche sociali e dell’abitare e ha visto anche una nuova illustrazione, da parte del primo cittadino, Paolo Brogioni, e dell’assessore al bilancio Leonardo Parri, delle linee guida della manovra che sarà portata all’attenzione del consiglio comunale mercoledì 4 aprile. La campagna “Se io fossi Sindaco” continua lunedì 2 aprile, alle ore 21, al Circolo Ricreativo a La Badia, in Via Piemonte, per discutere di cultura, istruzione e sport insieme all’assessore Federica Casprini.
Sociale. “Nell’anno in corso – ha continuato Lenzi – destineremo al settore sociale le stesse risorse stanziate nel 2011, mantenendo inalterato il contributo erogato alla Fondazione Territori Sociali AltaValdelsa che gestisce, in maniera unitaria, i servizi sociali nella nostra area. Questo, però, a fronte di una sensibile riduzione del Fondo per l’autosufficienza trasferito dallo Stato, mette a rischio il livello di servizi garantiti finora, indipendentemente dalla volontà delle amministrazioni comunali, che ribadiscono la centralità dei servizi alla persona e, in particolare, di quelli rivolti alle fasce deboli. Il nostro impegno su questo fronte sarà massimo”.
Politiche dell’abitare. “L’emergenza abitativa – ha detto ancora l’assessore – è sempre più forte in Valdelsa, centro industriale della provincia di Siena e fortemente colpito dalla crisi economica e dalle inevitabili ripercussioni sociali. Negli ultimi mesi, nella nostra area si è registrato un incremento degli sfratti per morosità incolpevole, dovuta alla perdita di capacità reddituale di tante famiglie, e un aumento sensibile di coloro che si rivolgono ai centri della Caritas, per il pacco alimentare, e alle istituzioni per una casa. In risposta a questa situazione, il Comune di Colle di Val d’Elsa sta mettendo in campo una serie di azioni, accanto al contributo per l’integrazione dei canoni di locazione. Per ridurre il fenomeno degli sfratti per morosità incolpevole, insieme agli altri Comuni e tramite la Fondazione Territori Sociali AltaValdelsa, abbiamo attivato finanziamenti regionali per aiutare i nuclei familiari a rischio, con la concessione di importi fino a 5 mila euro ai proprietari per coprire il debito pregresso, se rinunciano allo sfratto. Stiamo lavorando, poi, per incrementare l’offerta di case popolari e per incentivare l’affitto a canone concordato, che rende socialmente più sostenibile il costo dell’abitare, fornisce maggiori certezze ai proprietari e può evitare che molti appartamenti siano lasciati sfitti”.
“Alle attuali case popolari già esistenti a Colle – ha detto ancora Lenzi fornendo alcuni dati – si aggiungono i 18 appartamenti in costruzione a L’Agrestone e gli 8 a Quartaia. Nei prossimi mesi sarà bandita la gara per realizzare 9 appartamenti popolari in un vecchio edificio in via Roma, di proprietà della Asl, per i quali sono già stati ottenuti i fondi necessari dallo Stato. Stiamo lavorando, poi, al progetto di recupero dell’ex scuola di Castel Sangimignano, che potrebbe portare alla realizzazione di 11 appartamenti, mentre altre azioni puntano a unire il recupero del patrimonio esistente nel centro storico con gli incentivi alla locazione a canone concordato. Su queste basi, nelle scorse settimane, abbiamo acquistato, con l’ultima rata di contributo del Piano casa erogato dalla Fondazione Mps negli anni scorsi, 5 appartamenti vicino a Piazza Arnolfo. Altri 10 sono stati messi a disposizione dalla Fondazione Elisabetta e Sara Bottai Lekie, sempre a canone concordato. Infine, stiamo valutando un ulteriore incentivo all’affitto a canone concordato, rilanciando uno strumento che qualche anno fa ha incontrato il consenso dei proprietari, per reperire alloggi sfitti privati da concedere in affitto garantendo sicurezze anche al proprietario, per la riscossione del canone e per il mantenimento del bene”.