In un periodo reso difficile dalla convivenza con il Covid19, con tutte le scuole ancora a decidere come terminare l’anno in corso, il CPIA1 di Siena ha invitato a tenere una lezione molto particolare Francesco Barberini, aspirante ornitologo di 12 anni, alfiere della repubblica italiana per meriti di divulgazione scientifica (è infatti al suo quarto libro sugli uccelli… si avete capito bene, il quarto!) e molto spesso in TV a condividere questa sua passione con migliaia di spettatori (è stato ospite al Kilimangiaro, a Linea Blu, allo speciale del TG1, a “La mia prima volta”, etc… e oggi alle 18:00 era su Rai Gulp nel programma Explorer).
Francesco oggi è stato per un’ora il professore dei ragazzi del biennio della scuola serale di Poggibonsi (il CPIA1 per il primo anno sotto la guida della neo-dirigente Daniela Mayer) alla quale hanno partecipato, tra colleghi, studenti dell’università della facoltà di biologia e curiosi, poco più di 30 persone.
Lui non si è fatto intimorire da questa platea variegata e ha parlato del percorso evolutivo che ha portato i primi dinosauri a volare e ha mostrato, con immagini molto belle, quali sono le ricostruzioni più attendibili di alcuni di questi rettili vissuti più di 200 milioni di anni fa. E tutti seguivamo in silenzio le slides mostrate da questo bambino, che sapeva e riconosceva velocemente decine di specie di uccelli differenti, estinte o meno, tra lo stupore dei presenti che (parlo per me) spesso fanno fatica a distinguere un’anatra da un’oca o un gufo da una civetta.
La lezione è stata seguita con partecipazione tanto dai bambini di alcune mie colleghe che frequentano ancora le scuole elementari quanto dai ragazzi più grandi che hanno scelto la biologia come percorso di studio e professionale. Siamo stati tutti lì, 40 minuti che sono volati via, trascinati dall’entusiasmo coinvolgente di questo ragazzino che, con la sua passione, ha girato e riprenderà a girare l’Italia (nelle scuole dove spesso viene invitato a parlare) e il mondo (due libri molto belli a riguardo sono quelli sua esperienza alle Seychelles e in Finlandia).
Alla fine c’è stato anche spazio per diverse domande alle quali ha risposto con la tranquillità di chi conosce la materia e sa quello che dice. Ha parlato dei suoi progetti futuri (un quinto libro è già in cantiere) e della sua opinione sull’Archaeopteryx (era in grado di volare o no?), di come gli è sembrato il modello di scuola finlandese e di cosa pensa di fare da grande (e non sono molti a saperlo a 12 anni…)
E’ stata insomma una bella lezione per tutti: per chi ama la biologia e il birdwatching, per chi è consapevole che si può imparare qualcosa anche da un bambino di 12 anni e, soprattutto per chi crede che il nostro futuro dipenderà presto da persone come lui. Per lo meno questo è quello che ci sarebbe da sperare!
Claudio Marini