Riceviamo e pubblichiamo integralmente una lettera dei Fedelissimi, storico club di tifosi del Siena, indirizzata all’avvocato Luigi De Mossi, sindaco di Siena
“Quando le cose non vanno bene, la logica vuole che si riavvolga il nastro e si cerchi di capire cosa è successo. La Sua scelta dopo il disastro Durio è stata quella di affidare la Robur ad un gruppo di investitori armeni, una soluzione giudicata la migliore. Non era facile in quel momento, questo è scontato, ma dopo qualche mese e stando alla situazione attuale, emerge che quella non fu una scelta giusta. Noi fummo invitati a conoscere la nuova proprietà, ma ancora scottati dalla fiducia accordata ad Anna Durio e poco convinti della scelta, decidemmo di rifiutare l’incontro.
L’approccio della nuova proprietà si è dimostrato subito discutibile: una denominazione da colonizzatori, uno stemma incomprensibile e per nulla legato al passato, ma soprattutto l’argomento principale di cui si parlava era il nuovo stadio, poco o niente sul progetto sportivo se non il nome di Gilardino speso più come biglietto da visita che con la necessaria convinzione. I fatti lo hanno dimostrato.
Lo stadio. Mentre tutte le grandi società, Juventus in testa, si sono orientate a ridurre la capienza per avere sempre lo stadio pieno, nel nostro caso si vuole aumentarla di 10.000 posti. Per chi? Noi siamo favorevoli alla ristrutturazione dello stadio, anche nell’ottica di far rientrare chi spende per la nostra passione, ma a tutto c’è un limite. A questo proposito, La invitiamo a valutare attentamente, la possibilità di rinnovare, nei termini in cui si sente dire, la concessione per lo Stadio e per il Campo Bertoni. La licenza verrà assegnata all’ACN Siena e non agli investitori armeni e i fondi necessari passeranno attraverso la concessione del credito sportivo. Se domani gli attuali proprietari del Siena decidessero di andarsene, tutto rimarrebbe in mano all’ACN Siena, un peso che scoraggerebbe qualsiasi nuova alternativa.
Progetto sportivo, un vero e proprio fallimento sotto tutti i punti di vista. Il Siena sta disputando il campionato peggiore da quando è stato fondato e tutto è legato alle scelte folli di una proprietà che non ha minimamente capito e non si è sforzata di farlo, la realtà in cui si è calata. Allenatori che vanno e vengono, allenatori che comunicano tra se con l’auricolare, errori tecnici continui, un DS che deve confrontarsi con il collega del Noah prima di avere l’ok per qualsiasi operazione, per chiudere con l’ultimo clamoroso episodio dell’errato cambio.
Il settore giovanile, prima assorbito e poi lasciato andare alla deriva e la colpa non è solo del covid. I giovani del Siena si sono allenati e si allenano, chi può, con indumenti della defunta Robur Siena o, addirittura, con quelli personali, in una situazione improponibile.
In base a tutto ciò, Le chiediamo di rivedere i rapporti in essere con questa nuova società e di cercare un’alternativa che possa dare maggiori garanzie, pur sapendo che non sarà facile, magari seguendo anche una strada romantica e difficile, come quella di creare un gruppo di imprenditori legati al nostro territorio.
Grazie per l’attenzione che ci vorrà e potrà dedicare”.
Siena Club Fedelissimi