“Abbiamo appreso, a metà maggio e con profondo sconcerto, la notizia della comunicazione formale, pervenuta al Liceo scientifico G. Galilei di Siena da parte dell’ufficio competente del provveditorato. di Siena, della soppressione di una futura classe terza che, per questione di numeri, sarà quella delle nostre figlie e dei nostri figli. Ma sappiamo anche che la notizia ha riguardato anche classi intermedie di altri Istituti della provincia”. La lettera arriva da un comitato di genitori i cui figli sono alunni dell’istituto senese.
A quanto si apprende dalla stessa nota gli alunni della futura classe III B, che avrebbe previsto un numero di 14 studenti, saranno redistribuiti tra le altre sezioni della scuola: “un provvedimento per noi incomprensibile – attaccano i genitori- non solo perché disattende la raccomandazione, che ogni giorno viene dal Governo, a mantenere quel distanziamento fisico quale unico presupposto sicuro per impedire il diffondersi del contagio da coronavirus, ma anche perché contraddice quanto affermato, a più riprese, dalla Ministra dell’Istruzione sulla necessità di eliminare le classi “pollaio” e di mettere al centro delle scelte del Governo “i nostri ragazzi e i loro diritti”.
Così, denunciano i genitori, ” il Liceo G. Galilei di Siena si ritroverà con classi con un numero molto alto di studenti che, senza i tagli, non ci sarebbero state e che saranno di difficile gestione per i problemi infrastrutturali che l’ istituto vive e denuncia da anni”. Le istituzioni alimentano il problema delle classi pollaio, denunciano nel comunicato i genitori che fanno anche notare “ l’assoluta mancanza di attenzione verso i diritti dei nostri ragazzi”.
“Dov’è finito, per esempio, il loro diritto a vedere rispettate le proprie scelte, proseguendo gli studi liceali secondo il piano orario distribuito su cinque giorni e non su sei, dato che la futura classe III B sarebbe l’unica a seguire il piano orario che prevede il sabato a casa” , e ancora “dov’è finito il loro diritto a mantenere la continuità didattica con i propri insegnanti? Al rientro a settembre, dopo questo secondo quadrimestre di didattica a distanza ci sarà sicuramente bisogno, come anche la Ministra ha affermato più volte, di fare un recupero degli apprendimenti: i nostri ragazzi dovranno affrontarlo con insegnanti che non conoscono, che hanno sì seguito lo stesso programma ma, certamente, con ritmi e un metodo diversi”.
“Ma, soprattutto, dov’è finito il loro diritto alla serenità? Sono mesi che i nostri ragazzi non si vedono, se non all’interno di spazi virtuali, e che non vedono l’ora che arrivi settembre per potersi ritrovare e tornare a vivere tutti/e insieme la scuola, quella vera, in presenza – concludono-Noi non siamo riusciti a trovare delle risposte a queste domande e a spiegare ai nostri figli il perché della scelta di sopprimere la loro classe e per questo abbiamo chiesto un incontro al Dirigente dell’USP di Siena, il dott. Curtolo che non ci è stato ancora accordato. Crediamo che i nostri figli meritino almeno il rispetto di ricevere delle risposte, fermo restando il nostro e il loro obiettivo di avere una classe III B per l’anno scolastico 2020/21″.