
Difficile inventarsi qualcosa di nuovo quando qualcosa di nuovo- e soprattutto di buono – è già stato fatto: contro la solitudine, l’isolamento, l’emorragia di umanità diventa quanto mai attuale l’insegnamento di don Bosco, che della parola di Dio aveva fatto propria la parte più vera e concreta.
Senti parlare Don Luigi Ciotti e capisci quanto esistano momenti storici e sociali – come questo – in cui non si deve cedere il passo ad alcuna ideologia politica o mera propaganda. Quello che serve è lavorare, costruire, coltivare soprattutto i giovani e il futuro senza lasciare nessuno da solo. Senti parlare Don Ciotti e le immagini delle baby gang, delle vite a margine, dei ragazzi senza radice e senza legami ti appaiono nitide come un cambiamento improvviso: il cosiddetto sistema preventivo ideato da Don Bosco e portato avanti da Don Ciotti è la cura più difficile ma quella più efficace.
Il presidente di Libera, ospite dell’evento “Se dico Minori…tra sogni e realtà”, promosso dall’Arcidiocesi di Siena- Colle di Val D’Elsa- Montalcino con i Salesiani Don Bosco di Colle di Val D’Elsa, in collaborazione con Fondazione Territori Sociali Alta Valdelsa con il patrocinio del Comune di Colle Val D’Elsa, dell’Agesci zona Siena-Toscana e dell’Agesci Val D’Elsa 1, ha tenuto alta l’attenzione del numeroso pubblico presente al teatro Sant’Agostino di Colle Val d’Elsa
“Viviamo in una società che si preoccupa molto dei giovani, ma non se ne occupa abbastanza – afferma – . L’Italia è all’ultimo posto in Europa per attenzione agli under 35. Il nostro Paese invecchia sempre di più e ha sempre meno giovani. Abbiamo visto, ad esempio, quanto è accaduto con i fondi per la povertà educativa: sono stati tagliati, e io non entro nelle ragioni di questa scelta, ma ci sono delle priorità che non possiamo ignorare. Non possiamo dimenticare che il progresso si misura solo attraverso una crescita nell’umanità. Il progresso è crescita di umanità- continua – . Purtroppo, ci sono leggi che definirei disumane, soprattutto nei confronti dei vulnerabili e dei migranti. E questo è inaccettabile. Tra i migranti arrivati in Italia negli ultimi anni, lo scorso anno circa 34.000 erano giovani”.
Ma l’insegnamento di Don Bosco oggi, quanto è applicabile alla realtà? “Don Bosco è una meraviglia. Il suo sistema preventivo era eccezionale perché univa ragione, religione e cuore- la sua risposta -. È stato capace di affrontare le marginalità del suo tempo, in un momento di grandi cambiamenti, con lo smarrimento di tanti giovani. Lui ha inventato gli oratori, creando punti di riferimento, coinvolgendo i ragazzi in attività educative e formative. Nell’ottocento, con l’apertura delle prime industrie, Don Bosco spingeva per la formazione professionale e le scuole tecniche. Inoltre, capì l’importanza della comunicazione, fondando quella che sarebbe poi diventata la casa editrice EDC – aggiunge – Il suo sistema preventivo è ancora oggi fondamentale: “Buoni cristiani e onesti cittadini”. Questa saldatura tra fede e responsabilità civile è attualissima” .
L’evento con Don Ciotti, per il cardinale Lojudice, è un appuntamento fondamentale nel percorso per la legalità partito da Suvignano. “È un modo – dice ai giornalisti – per mettere davanti agli occhi di tutti – in particolare dei giovani, visto che siamo qui nella parrocchia dei Salesiani – che esiste un modo di vivere la vita in maniera giusta, legale, senza cadere nelle tante trappole che purtroppo si incontrano, soprattutto lungo il cammino dei più giovani. Ribadire questi concetti è fondamentale, e farlo attraverso testimoni conosciuti, come Don Luigi Ciotti, lo rende ancora più incisivo”.
E per Colle Val d’Elsa si lavora a un progetto per i giovani. “È un’idea che porto con me da molto tempo: creare un luogo che possa essere un punto di riferimento, che intervenga “prima che sia troppo tardi” – continua l’arcivescovo -. A mio avviso, il perno fondamentale del metodo preventivo è proprio intervenire in anticipo, quando i ragazzi sono ancora piccoli, perché se si agisce quando ormai sono cresciuti o già avviati verso forme di devianza molto evidenti, tutto diventa più difficile”.
Katiuscia Vaselli
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