Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Paolo Goretti, attualmente Rettore del Collegio dei maggiorenti dell’Aquila, capitano dell’Aquila dal 1971 al 1977 ( vittorioso il 16 agosto 1973 con Panezio ed il fantino Ercolino) , priore dal 1998 al 2001, persona sempre molto attenta alla tutela del Palio.
“Alla Redazione di Siena News con preghiera di pubblicazione
Egregio direttore, la mia età, unita ad un’esperienza di capitano di contrada, mi ha permesso di assistere alle varie tappe evolutive del cavallo da palio. Per questo motivo ritengo opportuno sottolineare un grosso problema quale quello del meccanismo di sgancio del canape.
Questo congegno poteva andar bene un tempo con cavalli lenti in partenza come i maremmani, condotti da butteri improvvisatisi fantini per i giorni del Palio, ma non certamente ora.
Come aneddoto voglio ricordare che l’Aquila, la mia Contrada, vinse il Palio nel 1906 con lo “Storno di Adamino”, cavallo di un pizzicagnolo con la bottega a Porta all’Arco che se ne serviva per tirare il carretto dei salami.
Non possiamo rimanere indifferenti di fronte alla realtà attuale di un meccanismo indubbiamente non adatto alla velocità di partenza di cavalli atletici, ben preparati come gli anglo arabi condotti da fantini professionisti di notevole livello qualitativo.
Ormai ad ogni Palio assistiamo con sempre maggiore frequenza al problema del canape avvolto alle gambe dei cavalli. In questo ultimo Palio questo inconveniente si è verificato sia nelle batterie di prova che nella mossa del Palio dove l’Aquila, scattata prima, ha visto compromesse le sue possibilità di vittoria a causa del canape avvolto alle gambe del cavallo e trascinato per molti metri.
Abbiamo l’obbligo di preservare quanto più possibile l’incolumità di fantini e cavalli. Solo così potremo continuare a dire a testa alta che a Siena amiamo i cavalli. Ignorando il problema temo che, prima o poi, potranno esserci serie conseguenze tali da offrire, fra l’altro, l’opportunità agli animalisti più fanatici di vomitare tutta la loro rabbia nei confronti di Siena e del Palio. E’ questa una circostanza da non sottovalutare che potrebbe crearci seri problemi anche perché alimentata da trasmissioni televisive a carattere nazionale come è capitato recentemente.
Ritengo di difficile attuazione, anche se non impossibile, il ritorno all’impiego di una razza di cavalli più lenti; ciò per molti motivi, non ultimo la presenza di ottimi fantini professionisti e allevatori i quali svolgono con amore e passione la loro attività e male accetterebbero questa scelta.
Occorre comunque risolvere il problema senza ulteriore perdita di tempo. Non sono un esperto, ma ritengo che possano essere valutate varie opzioni tali da permettere di ridurre, se non eliminare, questo grave inconveniente.
Una possibilità potrebbe essere quella di introdurre in prova il nuovo meccanismo di sgancio del canape ai due estremi, come già praticato , sembra con successo, in altre corse di cavalli, utilizzando anche un canape u n po’ più pesante dell’attuale che permetterebbe una più rapida caduta. Voglio sperare che chi di dovere affronti con sollecitudine questo problema cercando la migliore soluzione possibile.
Paolo Goretti”