Fra le polemiche effimere del Festival di Sanremo 2022 – spesso costruite ad arte e destinate a durare i canonici cinque giorni – c’è anche quello dello spot di promozione turistica della Liguria affidato ad Elisabetta Canalis, scelta considerata scandalosa perché la showgirl è nata in Sardegna e non sulla riviera di Ponente o di Levante.
A memoria mia, in trent’anni che mi occupo di turismo, è la prima volta che qualcuno pone un’obiezione del genere, reclamando con forza che il testimonial di una destinazione turistica debba essere necessariamente nato su quel territorio.
Quando la Regione Toscana realizzò lo spot “Voglio vivere così”, divenuto storico anche per la sua originalità, nessuno si preoccupò di andare a vedere la località di nascita della modella Marta Cecchetto (umbra, di Foligno). Ed anche per gli spot della Regione Marche – sicuramente la destinazione che più di tutti, e da più anni, investe milioni di euro sugli spot televisivi – sono stati scelti come testimonial Dustin Hoffmann, Giancarlo Giannini e Vincenzo Nibali, senza che nessuno alzasse il ciglio per il fatto che erano nati al di fuori dei confini regionali. Così come nessuno ha particolarmente lodato la scelta di due testimonial marchigiani, quando è stato il turno di Neri Marcorè da Porto San Elpidio e di Roberto Mancini da Jesi.
Appare evidente a tutti che la scelta di un personaggio conosciuto come Elisabetta Canalis (di profession bel zovine, secondo l’immortale definizione che Nereo Rocco dava dei calciatori dotati di bellezza e fascino maggiori della loro tecnica pedatoria) può essere considerata appropriata o meno, ma senza doversi basare sulla località di nascita.
Lo spot trasmesso durante la prima serata del Festival di Sanremo dura trenta secondi (lo trovate su Youtube) ed è assolutamente banale, nelle immagini e nel testo. Ma pochi – il solito gruppo di esperti di turismo che ancora hanno a cuore un settore economico trascurato dalla politica nazionale e regionale – si sono soffermati sulla eventuale efficacia promozionale per la Liguria. Del resto, questi tipi di spot sono un ingrediente fisso in ogni edizione del Festival di Sanremo. E giustamente, perché Regione Liguria e Comune di Sanremo mettono bei soldi per la realizzazione dello show televisivo (stavo per dire: competizione canora, chiedo scusa) e dunque ci tengono a farsi pubblicità davanti a dieci milioni di spettatori.
Di solito, come quest’anno, in maniera del tutto inutile: è questo dovrebbe essere lo scandalo vero, meno effimero rispetto alla scelta di Elisabetta Canalis da Sassari, Sardegna, Italia.
Roberto Guiggiani