Una geografia fatta di memorie, sguardi e antiche carte prende vita dentro l’Archivio di Stato di Siena. Dal 5 dicembre al 17 gennaio va in scena Lo stato delle Cose. Mappe e memorie, progetto espositivo promosso dall’Associazione culturale Altana in collaborazione con l’istituto senese.
La mostra riunisce le fotografie di Marco Rubegni, curate da Alessia Posani, accanto a un nucleo selezionato di mappe e documenti storici provenienti dai fondi dell’Archivio.
Il percorso, distribuito tra il Museo delle Biccherne, la Sala Dantesca e la Galleria, configura un racconto collettivo che trova il suo centro nella Valdichiana Senese. Qui nasce il dialogo tra lo sguardo contemporaneo dell’autore e quello stratificato delle antiche cartografie, offrendo una lettura nuova dei legami tra territorio, memoria e identità culturale.
La sezione fotografica è una ricerca visiva ed emotiva sulla Valdichiana e sulle sue comunità. Attraverso immagini in bianco e nero, Rubegni riporta alla luce luoghi marginali o dimenticati, costruendo un itinerario che intreccia paesaggio, storie e radici profonde.
La mostra si presenta come un vero Ethos figurativo, dove le dimensioni umane, naturali e relazionali si ricompongono grazie ad azioni artistiche capaci di rivelare prospettive inedite. Le fotografie diventano mappe interiori, capaci di far emergere connessioni sottili e narrazioni silenziose. Ogni scatto invita a rallentare, osservare e ristabilire un contatto diretto con l’ambiente.
L’uso della pellicola non è una scelta nostalgica, ma lo strumento per restituire la complessità del paesaggio e delle sue trasformazioni, valorizzando sfumature e imperfezioni autentiche. Il bianco e nero crea un’atmosfera sospesa, dove epoche diverse dialogano senza rumore.
Come sottolinea Rubegni, la pellicola è un invito alla contemplazione. Il bianco e nero diventa un linguaggio che evoca più che descrivere: forme sospese, leggere, a volte avvolte in ombre profonde. Ogni immagine mira a restituire l’essenza e la complessità del territorio.
La parte documentaria, frutto del lavoro di Tamara Pelucchini, nasce da una ricerca nel vasto patrimonio dell’Archivio, ricco di mappe rare e preziose. Si tratta di documenti fondamentali per lo studio del territorio e veri esempi della perizia tecnico-artistica maturata nei secoli.
Le mappe in mostra, dedicate alla Val di Chiana, provengono dalla raccolta Piante e Mappe, dalla sezione Piante dei Vicariati dello Stato e dal fondo Quattro Conservatori.
La sezione Piante dei Vicariati dello Stato, un nucleo di 12 carte, fu acquistata nel 2008 dalle eredi di Sergio Piazzi. Apparteneva alla collezione di Ferdinando Morozzi, dispersa dopo il 1785 nel mercato antiquario.
Il fondo Quattro Conservatori copre un arco temporale dal XVI al XIX secolo. Istituita nel 1561 da Cosimo I, questa magistratura controllava comunità, viabilità e opere di risanamento delle paludi.
Sono esposte anche stampe dei secoli XVI e XVII.
La mostra sarà visitabile sabato 5 dicembre dalle 18 alle 22 e poi negli orari consueti del Museo delle Biccherne fino al 17 gennaio.
Aperture ordinarie: ogni sabato dalle 10 alle 13. Disponibili visite straordinarie per gruppi (minimo 10 persone) su prenotazione (as-si.comunicazione@cultura.gov.it).
Si invitano i visitatori a consultare il Regolamento per l’accesso all’Archivio, al Museo delle Biccherne e alla Sala conferenze.
La mostra è promossa dall’Associazione Culturale Altana in collaborazione con l’Archivio di Stato di Siena, partner istituzionale insieme alla Direzione Generale Archivi e al Ministero della Cultura.
L’iniziativa è realizzata con il contributo del Comune di Siena, con il sostegno di BCC Banca Centro Toscana Umbria come sponsor e di MetalFerro 5.0 come sponsor tecnico.
La produzione è realizzata in collaborazione con LUX – Dopolavoro Fotografico e Università Popolare Senese