
“Sicuramente il pensiero è andato subito a lui, a mio nonno, a mia mamma e a tante persone che purtroppo non hanno potuto vedere questo momento. È stata un’emozione immensa, una forza straordinaria”. Queste le prime parole di Duccio Cottini, capitano dell’Oca, nella sera della 67esima vittoria della sua contrada.
“Giovanni è assolutamente fuori da ogni logica. Abbiamo fatto un lavoro di adattamento e di crescita. Lui credeva anche nella nostra stalla, affidabile, e quindi abbiamo lavorato sul cavallo per arrivare pronti a questa sera. Abbiamo avuto qualche problemino legato all’emotività del cavallo, ma avete visto che prestazione ha fatto – ha detto capitan Cottini -. Appena è arrivato Diodoro, non ero assolutamente sicuro che potesse arrivare Tittia. Ne abbiamo parlato, abbiamo valutato altre situazioni. Io ho atteso che lui prendesse le sue decisioni, ma questo era l’accordo tra me e lui: avere serenità nel rapporto. Era una situazione che gli permetteva di rifarsi un po’ dopo il mese passato, in cui non aveva vinto. Io l’ho sempre riconosciuto, per me ad oggi è il numero uno, e quindi ha tutto il diritto di scegliere dove andare a correre”.
“Cinque giorni da capitano sono stati intensi. Sono sempre stato in giro, è stato massacrante. Alla prima esperienza non c’è mai tempo per fare niente, e si perde anche un po’ il filo. Si perde il contatto con la contrada, che però ho sempre sentito vicinissima. Nei momenti in cui sono riuscito a passarci, ho trovato un popolo meraviglioso che mi ha fatto sentire la sua vicinanza e che, secondo me, ha apprezzato il nostro approccio, improntato all’apertura verso tutti e al pensare ai risultati. All’effetto pieno devo ancora rendermi conto. Onestamente non ci credevo, mi sembrava troppo bello per essere vero. La dedica va alla mia famiglia, che mi è stata sempre vicina” ha concluso Cottini.