“Con la solita intervista alla stampa, l’assessore Benini ha annunciato che il prezzo della mensa scolastica per gli alunni “non residenti” nel comune di Siena sarebbe passato dagli attuali 6 euro a 8 euro, cifra che, a suo dire, conterrebbe in sé già un certo livello di sconto poiché il costo che il comune di Siena sostiene per ogni pasto ammonterebbe a ben 11 euro”. Si apre così il comunicato dell’Osservatorio ‘W la pappa col pomodoro’, prima di continuare: “Tralasciando le beghe tra amministratori di comuni diversi, non possiamo non far notare che il costo di 11 euro a pasto appare decisamente fuori standard, esorbitante. Basta dare un’occhiata a quello che avviene in altri comuni (consultando i dati ufficiali pubblicati), anche vicini alla nostra città, ed emerge che la forchetta del costo “complessivo” del servizio refezione scolastica si colloca in una forchetta tra i 4,50 e 5,20 euro a pasto”.
“Il comune di Firenze, per esempio, – prosegue – ha messo a gara il servizio per un importo pari a 4,90 euro a pasto. Tra le cose che spiccano in questo bando, oltre al prezzo decisamente inferiore a quanto affermato dal nostro assessore, è che la procedura di selezione delle ditte è fatta sulla base della qualità offerta e non del massimo ribasso come è avvenuto finora per tutti i bandi del comune di Siena sulla refezione scolastica. Ma la cifra di 11 euro sarà corretta? Soprattutto ci aspetteremmo che i nostri figli beneficiassero di un livello qualitativamente ineccepibile invece della ricorrente pasta in bianco e formaggio spalmabile. Il dubbio cresce decisamente…”.
“Abbiamo fatto una ricerca nelle determine di impegno del comune di Siena ed abbiamo scoperto che lo stesso Ufficio istruzione ha impegnato per il triennio 2022-2024 la cifra di 4,04 + Iva a pasto da versare ad Asp che gestisce il servizio in convenzione (la determina è la 313 del 09/02/2022, accessibile a tutti sul sito dell’albo pretorio del comune di Siena). A questa cifra va aggiunta la quota di poco meno di 2 euro relativa all’appalto della cooperativa che si occupa di sporzionare i vassoi presso i plessi scolastici (i dati si possono trovare leggendo la determina 103 del 19/01/2021 sempre in albo pretorio). L’ammontare complessivo sostenuto da comune di Siena è pari a poco meno di
6 euro che corrisponde esattamente alla tariffa che tutti gli utenti attualmente pagano se non viene presentato un Isee per ottenere degli sgravi. Se è legittimo e comprensibile che il comune di Siena chieda agli altri comuni di intervenire per assicurare gli stessi sgravi concessi agli utenti “senesi”, si tratta di senesi anche nel caso di non residenti, questo è risaputo, non è assolutamente condivisibile scaricare in questo modo sugli utenti il risultato di una mancanza di dialogo, tanto più che il prezzo richiesto conterrebbe un importo significativamente più alto che andrebbe oltre il costo effettivo”.
“La possibilità da parte dei comuni di richiedere una tariffa superiore al costo effettivo è ben lungi dall’essere considerata una prassi usuale, – si conclude la nota – molto probabilmente contiene gli estremi per un ricorso alle autorità preposte. L’Osservatorio “W la pappa al pomodoro” si farà promotore di raccogliere le firme per valutare la presentazione di un riscorso agli organi competenti”.