Elisa Stopponi dell’osteria Nonna Gina ci parla dell’attività del ristorante. Purtroppo in periodo di covid la trasformazione dei ristoranti in locali adibiti al solo asporto è divenuta un atto dovuto. Un qualcosa a cui la clientela però si è abituata velocemente. L’osteria Nonna Gina, in un epoca così complicata, si è distinta per le buste colorate. L’idea è tutta di Sara, 8 anni figlia di Elisa, un’idea che ha riscosso molto successo in città.
In generale le misure restrittive di questi mesi quanto vi hanno condizionato?
“Noi abbiamo cominciato a fare cibo da asporto a maggio. Onestamente non avevamo grande fiducia in questo strumento, invece ci siamo dovuti ricredere velocemente. Abbiamo subito ricevuto tanti riscontri positivi da clienti abituali, ma anche da clienti nuovi. Noi siamo in pian dei Mantellini sin dal 1992, quando per 28 anni lavori in un certo modo è veramente complicato pensare di stravolgere la propria routine. Per fortuna lo stravolgimento ha portato anche cose buone: sicuramente questa nuova modalità ci ha tenuto vivi ed attivi, oltre ad averci fatto mantenere un rapporto coi clienti. Oggi posso dire con soddisfazione che per noi ogni ordine è un abbraccio”.
Come è nata l’idea delle buste disegnate?
“La nostra è un’osteria a conduzione familiare: io e mio padre siamo in sala a prenderci cura dei clienti, mia madre è in cucina, mia figlia Sara, di conseguenza, l’osteria l’ha sempre vissuta come una cosa di famiglia. Una volta che abbiamo iniziato con le consegne abbiamo dovuto ordinare queste buste che erano molto tristi per non dire bruttine. Mia figlia, non appena le ha viste, ha subito proposto di abbellirle: a quel punto abbiamo solo dovuto pensare a cosa scrivere. Il tocco in più è stato lo smile, che è diventato un po’ la firma di mia figlia. Lo smile è il nostro tentativo di dimostrare il nostro affetto ai clienti anche a distanza”.
La vostra iniziativa ha fatto velocemente il giro della città. Quale è stata la reazione a questa popolarità inaspettata?
“La reazione più divertente, ovviamente, è stata quella della mia Sara. Lei fortunatamente non ha ancora uno smartphone, però a volte le do il permesso di utilizzare il mio; come ha scoperto che il post aveva fatto quei numeri mi ha guardato ed ha esclamato: “mamma, le buste diventeranno famose!”
Emanuele Giorgi