Il 32% per l’azienda in crisi, il 27% per uso non corretto del denaro, il 12% per la malattia propria o dei familiari, il 10% per la perdita del lavoro, il 7% per il razionamento del credito da parte di intermediari finanziari, il 5% per la separazione o il divorzio ed anche per la difficoltà dell’acceso al credito ed infine il 3% per il gioco d’azzardo.
Questi i motivi degli accessi dei soggetti che hanno difficoltà economica alla Fondazione toscana per la prevenzione dell’usura. Il 40% delle persone che accede ha un’età superiore ai 56 anni.
Anche per questo motivo oggi è stata presentata la campagna d’informazione contro l’usura “Non sei solo con i tuoi problemi economici!” che punta alla promozione di un numero verde – 800.860.070 da fisso e 055.4385920 da cellulare – e del sito nonseisolo.prevenzioneusuratoscana.it, accessibile anche dal sito www.prevenzioneusuratoscana.it.
Vari canali insomma per mettersi in contatto con i centri d’ascolto presenti nel territorio. L’azione della Fondazione va avanti dal 2004 ed il sostegno di Regione Toscana adesso “è ancora più importante – ha affermato il governatore Eugenio Giani-: e conseguenze della pandemia, la crisi energetica, l’inflazione in crescita sono, infatti, condizioni che alimentano il rischio di sovraindebitamento. È quindi necessario che chi si trovi in condizioni-limite possa avere il necessario supporto”
“L’usura – afferma il presidente della Fondazione Lelio Grossi – vede come causa principale il sovraindebitamento, un fenomeno destinato ad aumentare a causa delle conseguenze della pandemia, degli aumenti dei costi energetici e di un momento storico sempre più difficile dal punto di vista economico e sociale”.
Con il sovraindebitamento, continua, “crescono anche i ‘nuovi poveri’, famiglie colpite da perdite del lavoro, cassa integrazione, cessazione dell’attività o altri motivi che portano le persone, e le micro imprese a non poter più fronteggiare impegni economici e finanziari assunti in passato in maniera attenta e responsabile. Questi sono gli utenti che si rivolgono maggiormente ai nostri centri di ascolto: famiglie che si impegnano per trovare possibili soluzioni, mentre diverse famiglie in difficoltà temporeggiano ad affrontare i loro problemi sperando di ottenere contributi o sospensioni di pagamenti in scadenza senza valutare il rischio di aggravare la loro situazione fino al punto di cadere nelle mani di profittatori e usura”.