L’ultima bufalata

Il 3 novembre 1650 nel Campo si assiste all’ultima bufalata di cui si abbia notizia e lo spettacolo viene organizzato in onore del Granduca di Toscana Ferdinando II de’ Medici. Le corse con le bufale, rigorosamente maremmane, a Siena hanno vita breve: la prima, infatti, risale al 1599 ma in poco più di cinquant’anni se ne disputano davvero tante, ben 36.
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La bufalata, come ci è capitato di ricordare, perende in qualche modo il posto delle cacce ai tori ma, a differenza di queste, le Contrade sono protagoniste sia della corsa sia del corteo che la precede. Ogni Contrada (a questa del 1650 partecipano in sei: Lupa, Oca, Drago, Chiocciola, Torre, Onda) sfila nel Campo con un carro allegorico, bellissimo e scenografico, ispirato ad episodi tratti dalla storia o dalla mitologia, e il carro più bello “comparso” in Piazza riceverà in premio, il masgalano. Dopo i carri sfilano le bufale, montate non da un fantino ma da un “buttero” e seguite da un gruppo di dodici “pungolatori” che servivano (nel corteo, ma soprattutto in corsa) a “pungolare” l’animale (in genere con un bastone, una canna, comunque con qualcosa di appuntito) affinché seguisse il percorso giusto, non si fermasse, oppure non scappasse all’interno della Piazza. La mossa viene data davanti al vicolo dei Borsellai, si compiono tre giri di piazza in senso antiorario e l’arrivo è al vicolo di San Paolo. Vince la Chiocciola, mentre il masgalano se lo aggiudica “l’Elefante”. Abbiamo detto che questa sarà l’ultima volta in cui le bufale scenderanno in Piazza del Campo: tre giorni dopo, il 6 novembre, si assiste ad un altro spettacolo, un palio alla tonda con i cavalli. Da qui inizierà un’altra storia.

Maura Martellucci
Roberto Cresti