Siena

L’università approva la programmazione strategica, arrivano più risorse per i ricercatori

E’arrivato oggi in occasione del “Si ” del senato accademico al Documento unico di programmazione 2019 -2021. Tre i livelli di programmazione, si legge in una nota: quello generale di Ateneo, con l’individuazione di cinque principali direttrici strategiche su cui puntare per lo sviluppo e la valorizzazione dell’università nella società e nel territorio; quello delle deleghe rettorali, che ha coinvolto le diverse articolazioni operative dell’Ateneo per l’implementazione delle direttrici strategiche; quello per dipartimento, che ha visto i 15 dipartimenti definire i propri piani strategici triennali funzionali al raggiungimento degli obiettivi dell’Università e al supporto al miglioramento degli indicatori utili per la ripartizione delle risorse della “valutazione dell’autonomia responsabile degli atenei” nelle prossime erogazioni del Fondo di finanziamento ordinario (FFO).

“Il risultato – spiega il rettore Francesco Frati – è un documento programmatorio estremamente partecipato che individua le principali prospettive di sviluppo dell’Università di Siena nella didattica, nella ricerca e nel trasferimento tecnologico e definisce le azioni gestionali da attuare secondo cinque principali obiettivi, quelli dell’internazionalizzazione, della disseminazione, dell’innovazione, della sostenibilità e dei servizi agli studenti. E’ pertanto uno strumento prezioso per comprendere le linee di sviluppo future e contempla l’insieme organico degli impegni che l’Ateneo intende assumere per proseguire la tradizione di successo e di attrattività e per compiere quel passo avanti necessario ad accompagnare efficacemente la naturale evoluzione della conoscenza e della formazione”.

Il documento di programmazione 2019-2021 si caratterizza per il focus sulle tre attività istituzionali delle università: didattica, ricerca e trasferimento tecnologico.

Didattica – A partire dall’aumento degli studenti e dei laureati negli ultimi tre anni (+15% di immatricolati, +6% di iscritti, +1,5% dei laureati) l’ateneo intende impegnarsi ancora di più nelle attività di orientamento con le scuole superiori e per la costruzione di percorsi di orientamento nel mondo del lavoro.

Ricerca – Nonostante negli anni di crisi economica dell’Ateneo sia stata una delle attività maggiormente penalizzata, i ricercatori hanno mantenuto elevati standard qualitativi e produttivi, come dimostrato dai risultati conseguiti nelle procedure di valutazione condotte dall’Anvur e dal posizionamento nei principali ranking di valutazione nazionali e internazionali, oltre che dal riconoscimento di quattro Dipartimenti di eccellenza destinatari di importanti finanziamenti.

Il Piano di sostegno alla Ricerca, avviato qualche anno fa, sarà ulteriormente implementato nel prossimo triennio, mettendo a disposizione dei ricercatori risorse per sostenere le loro attività di ricerca di base e per rafforzare e ammodernare indispensabili piattaforme tecnologiche, anche innescando sinergie tra dipartimenti. Saranno inoltre adottate misure premiali per stimolare la partecipazione dei ricercatori ai grandi progetti europei. In particolare, nell’area delle Scienze della vita, verrà completato l’avviamento del progetto di costituzione del Centro regionale per la Medicina di precisione, sfruttando finanziamenti regionali e la sinergia con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese e la Fondazione Toscana Life Sciences.

Trasferimento tecnologico – A sostegno della capacità di trasformare le idee sviluppate nei laboratori di ricerca in prodotti utilizzabili o in servizi commerciabili, nel prossimo triennio di programmazione l’Ateneo intende in particolare proseguire nel proprio impegno a supporto della costituzione di spin-off, piccole imprese fondate da ricercatori a partire da idee sviluppate all’interno dei laboratori universitari, e nella realizzazione di laboratori congiunti con le imprese, ad oggi ben 10 attivati presso l’Università di Siena.

Le attività dedicate alle tre missioni fondamentali delle università – didattica, ricerca, trasferimento tecnologico – saranno implementate attraverso: l’ulteriore spinta al percorso di internazionalizzazione, con l’aggiunta di percorsi in lingua inglese e nuovi progetti di corsi che rilasciano titolo congiunto e rafforzando la mobilità in entrata e in uscita; l’impulso all’innovazione soprattutto nel campo della didattica, attraverso le nuove tecnologie digitali e l’attivazione di corsi professionalizzanti; il sostegno ai servizi agli studenti, nella digitalizzazione, negli spazi dedicati allo studio, nella mobilità, nell’orientamento professionale e nel benessere psicologico e fisicoanche attraverso l’offerta di eventi culturali extra universitari; la nascita di un percorso di disseminazione permanente dei risultati della ricerca e public engagement; la diffusione della cultura della sostenibilità secondo modelli di didattica partecipata per creare consapevolezza nella comunità e nella cittadinanza.

marco crimi

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