Mercoledì 23 novembre alle 10 nell’aula magna Virginia Woolf sarà inaugurato l’anno accademico 2022-2023 e alle 11.30 sarà conferita la laurea magistrale honoris causa in Scienze linguistiche e comunicazione interculturale alla scrittrice russa Ljudmila Stefanovna Petruševskaja. Alle 18 la Stefanovna si esibirà in un concerto-cabaret.
L’inaugurazione dell’anno accademico, prevede, dopo la relazione del rettore Tomaso Montanari a un anno dal suo insediamento, gli interventi del rappresentante degli studenti Nicola Da Lio, della rappresentante del personale tecnico-amministrativo Carla Porri e del rappresentante dell’osservatorio per la precarietà Orlando Paris.
“Con questa laurea valorizziamo la carriera letteraria e artistica di una grande scrittrice e di una grande donna”, sottolinea la professoressa Giulia Marcucci, “che con la sua voce non ha mai smesso di difendere gli emarginati, gli oppressi, i poveri, proteggendo la loro dignità e la loro interiorità. Si definisce «moscovita-ucraina», è stata tra i primi intellettuali a condannare la guerra di Putin contro l’Ucraina, difendendo valori di pace e di dialogo. Negli ultimi mesi si è esibita con straordinaria energia nel suo concerto-cabaret in giro per le repubbliche baltiche, l’Armenia e la Georgia per far sentire la sua vicinanza agli emigrati russi, che numerosi hanno lasciato il paese dopo il 24 febbraio. La sua presenza a Siena sarà un evento storico, che richiamerà da varie città italiane colleghi e colleghe russisti e non solo; sono convinta che Ljudmila Stefanovna apprezzerà moltissimo la partecipazione e il calore del pubblico senese sia la mattina del 23 novembre durante la cerimonia di conferimento della laurea ad honorem, sia la sera alle 18 per il concerto-cabaret nell’Aula Magna dell’Università per Stranieri, e quindi invito tutti a partecipare, aggiungendo, parafrasandola, che non ve ne pentirete!”
Nata a Mosca nel 1938, Ljudmila Stefanovna Petruševskaja è narratrice, drammaturga e sceneggiatrice. Dopo un’infanzia vissuta da emarginata per la sua appartenenza a una famiglia di «nemici del popolo», oltre che in estrema povertà, si laurea in giornalismo nel 1961. Debutta come scrittrice alla fine degli anni Sessanta, ma i suoi primi racconti e le sue prime opere teatrali vengono respinti dalla censura e deve aspettare la seconda metà degli anni Ottanta per essere pubblicata ufficialmente. Nel frattempo le sue opere circolano clandestinamente, mentre affianca all’attività creativa quella di traduttrice letteraria, in particolare dal polacco. Le sue opere teatrali sono state messe in scena da alcuni tra i più importanti registi russi, tra cui Roman Viktjuk, Jurij Ljubimov, Oleg Efremov, Mark Zacharov e Lev Dodin. Petruševskaja è autrice di centinaia di racconti e favole, di romanzi e di numerose sceneggiature di film d’animazione; agli inizi degli anni Duemila esordisce anche come poeta. Ha dato voce con uno stile graffiante e ironico a generazioni di nonne-madri-figlie sole, tradite e abbandonate; a uomini alcolizzati o assenti; alle tensioni e agli scandali familiari negli angusti appartamenti in coabitazione. Oltre a questo mondo crudamente realistico, Petruševskaja ha creato con il suo russo estremamente ricco e vario piccoli micromondi onirici e fantastici, reinventando la tradizione dell’amato Gogol’ in un labirinto vertiginoso. Ha ricevuto numerosi premi: il Puškin del Fondo Toepfer (1991); il premio «Triumf» (2002); il Premio di stato (2002), al quale di recente ha rinunciato in seguito alla decisione del Cremlino di liquidare il Memorial; il Word Fantasy Award (2010) e il premio «Zolotaja maska» per il suo contributo allo sviluppo dell’arte teatrale. Nel 2017 la raccolta La bambina dell’hotel Metropole è entrata nella lista dei finalisti del premio «The National Book Critics Circle Award» nella sezione «migliore opera autobiografica dell’anno».
Il pomeriggio, alle ore 18, la Petruševskaja si esibirà anche nello spettacolo Il cabaret di Ljudmila Petruševskaja, con il quale ha girato tutto il mondo, da New York a Londra, Parigi e Stoccolma. Durante la sua performance, vestita di nero, con il proverbiale cappello a tesa larga e un lungo soprabito di velluto, Ljudmila Stefanovna alternerà alla lettura di storie e poesie l’esecuzione di brani famosi (tra cui Besame mucho, La vie en rose, Champs Élysées) nelle sue traduzioni, talvolta assolutamente libere e divertenti, oltre che canzoni francesi, russe e polacche, tedesche e gitane, ebraiche e americane, che si mescolano a melodie composte dalla stessa Petruševskaja. Il suo Cabaret è uno spettacolo assolutamente originale, che spazia tra generi e linguaggi diversi – tra cui anche la danza, con il tip tap –, sempre nell’interpretazione personalissima di Ljudmila Stefanovna. Lo spettacolo, che si svolgerà nell’aula magna Virginia Woolf dell’Ateneo, è a ingresso libero.
Sia la cerimonia della mattina che lo spettacolo del pomeriggio saranno trasmessi in streaming all’indirizzo: live.unistrasi.it