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L’università verso il ritorno alla normalità: per gli studenti riaprono la Sala rosa e uno dei chiostri di San Francesco

Si torna a studiare nella Sala Rosa dell’Università di Siena, in pieno centro cittadino. Dopo l’apertura del giardino della Biblioteca umanistica in via Fieravecchia (ricco di alberi secolari e con una bellissima vista sulla campagna senese), da ieri gli studenti possono accedere anche allo spazio al chiuso della sala in piazzetta Silvio Gigli, riorganizzato dal Sistema Bibliotecario sulla base delle indicazioni del Piano di Ateneo per il post Covid-19.
Per garantire la massima sicurezza degli utenti sono stati previsti 32 posti, rispetto ai 120 della normale capienza, che vengono assegnati su prenotazione garantendo il distanziamento fisico tra le sedute. Per accedere alla Sala Rosa, nel suo primo giorno di riapertura, si sono prenotati 29 studenti, scrivendo all’indirizzo salarosa@unisi.it.
La sala studio, abitualmente molto frequentata e amata dagli studenti per la sua posizione centrale, la tranquillità e la possibilità di concentrarsi, è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 17 grazie alla disponibilità del personale delle biblioteche, ma anche del personale di altri uffici dell’Ateneo. Dal domani, 1° luglio, sarà riaperto anche il Chiostro ‘Sansoni’, con accesso dalla Biblioteca di Area economica in piazza san Francesco, un altro spazio all’aperto, protetto dalla pioggia, fresco e ventilato, dove potrà essere piacevole studiare durante l’estate (dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13,30, prenotazioni all’ìndirizzo info.baec@unisi.it).
“Nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, all’Università di Siena i servizi bibliotecari non sono stati mai completamente interrotti, neppure nei mesi più critici dell’emergenza – commenta il rettore dell’Ateneo Francesco Frati – . Il supporto a didattica e ricerca è sempre stato garantito attraverso le numerose risorse elettroniche, la digitalizzazione o l’invio gratuito dei testi richiesti da docenti e studenti. La riapertura di questi spazi, molto apprezzati, rappresenta ora un altro passo verso il ritorno alla normalità della vita universitaria nel nostro Ateneo, avendo cura, come sempre cerchiamo di fare, di dare priorità alle esigenze dei nostri studenti”.
Per il momento gli spazi – data la limitatezza dei posti disponibili – sono riservati agli studenti dell’Ateneo, ma si spera presto di poterli aprire nuovamente alla cittadinanza e alla comunità del territorio, come è nella tradizione del Sistema Bibliotecario di Ateneo.

marco crimi

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