Il sindaco di Radicofani Francesco Fabbrizzi è stato contattato in queste ore da Enrico Fink, il quale ha comunicato, con immenso dispiacere, la sua impossibilità ad essere presente a Radicofani questa sera (mercoledì 7 agosto) a causa di un grave e improvviso lutto familiare. L’Amministrazione comunale, a nome di tutta la comunità di Radicofani si unisce al dolore della famiglia Fink. Enrico Fink e i Radicanto saranno sostituiti, sempre nella piazzetta del Teatro (ore 21), da un trio di musica balcanica, composto da Albert Florian Mihai (fisarmonica), Marian Serban (cymbalon) e Petrica Namol (contrabbasso). Sono tre musicisti di altissimo livello che vantano collaborazioni importanti con artisti quali Moni Ovadia e Vinicio Capossela. Albert Florian Mihai è nato in Romania nel 1976, in una famiglia di musicisti zingari romani. Suo padre, un fisarmonicista, gli dà la sua prima fisarmonica giocattolo all’età di cinque anni. Su questo strumento, Albert inizia a suonare e fare musica “ad orecchio”. All’età di 10 anni, sta giocando ai matrimoni, facendo i suoi primi guadagni. Continua a suonare con i più grandi e prestigiosi ensemble del paese. Decide presto di viaggiare attraverso l’Europa occidentale, per suonare e incontrare altri musicisti e realtà musicali: Venezia, Roma, Napoli, Parigi e poi Germania, Spagna e Olanda, contribuiscono ad arricchire la sua cultura musicale e la sua esperienza di vita. Si stabilisce a Roma, dove suona spesso in metropolitana, formando il Quartetto Taraf de Metropolitana con un gruppo di suoi connazionali e con il quale diventa famoso per il suo virtuosismo e le sue intense interpretazioni. Continua a lavorare in tv, sia per i canali Rai che Mediaset; compare nei programmi di Serena Dandini e Claudio Bisio. Infine, i suoi talenti naturali di recitazione e il suo talento musicale lo rendono un posto permanente nel Theater Orchestra di Moni Ovadia. Màrian Serban nasce a Bucarest, in Romania nel 1970 in una famiglia rom di musicisti. Il nonno materno e lo zio, fratello del padre, sono virtuosi del cymbalon. Figlio d’arte, Màrian, impara a suonare questo magnifico strumento sin dalla più tenera età e già a sette anni si esibisce con il fratello maggiore Nicola. I due si cimentano in vere e proprie gare di talento e virtuosismo. All’età di 14 anni è già solista e suona ai matrimoni, una delle arene più impegnative ed esigenti per chi suona la musica romanì e la musica tradizionale in genere.Nel 1994, a seguito del rivolgimento causato dal crollo del regime comunista di Nicolae Ceausescu e della conseguente disgregazione di molte attività culturali lascia la Romania per l’Italia dove risiede permanentemente tuttora. L’eccezionale qualità di Màrian Serban lo rende ambito e ricercato da gruppi e da compositori e sono innumerevoli e prestigiose le collaborazioni che lo impegnano. Con alcuni altri musicisti rom rumeni forma il gruppo pirotecnico Taraf da Metropulitana. Entra a far parte del gruppo Aquaragia Drom. Collabora con l’Alexian group di Santino Spinelli, con Daniele Sepe, Taraf Destrani e Roy Paci. Nel 2000 viene chiamato dal Teatro Comunale di Bologna per la tournée italiana del cantante statunitense Elvis Costello. Nel 2001partecipa alle registrazioni di molte colonne sonore di film fra i quali “A me piace lavorare” di Francesca Comencini. Nel 2002 Samuele Bersani lo chiama per partecipare al suo disco “Caramella Smog”, sempre nello stesso anno con Taraf da Metropulitana si esibisce su Italia 1 in una trasmissione condotta da Claudio Bisio e Serena Dandini e il grande Ennio Morricone chiede la sua partecipazione alla colonna sonora del film “La brace”. Nel 2003 si esibisce con la mitica “Orchestra di piazza Vittorio” non solo nei concerti ma è anche fra gli interpreti del film di Agostino Ferrente che vede l’Orchestra come interprete collettivo. Sempre nel 2003 collabora al disco di Fabrizio Bentivoglio “tipota”. Nel 2004 inizia una collaborazione con l’intensa interprete dei repertori musicali ebraici, Miriam Megghnagi e con la cantante Cristina Barzi, Gypsiliana. Dal 2005 entra stabilmente a fare parte della Moni Ovadia Stage Orchestra diventandone una delle colonne. Sotto la direzione di Moni Ovadia prende parte agli spettacoli: “L’armata a cavallo” da Itzkhak Babel scritto e diretto da Moni Ovadia, “La bottiglia vuota” di e con Moni Ovadia, le “Storie del Signor Keuner” da Bertolt Brecht, regia di Roberto Andò e Moni Ovadia. Marian Serban vanta anche una collaborazione all’importante progetto dell’Orchestra di Barletta “Enciclopedia delle musiche rom nei lager nazisti”. Attualmente è impegnato nello spettacolo di Moni Ovadia “Oltre i Confini”.