Siena

Mafia, beni confiscati a Monteroni d’Arbia. Berni: “Atto fondamentale per affermare la legalità sul nostro territorio”

“Un altro momento fondamentale per ribadire il principio della legalità come elemento fondante della cultura del nostro territorio e liberarlo definitivamente dalle infiltrazioni della criminalità organizzata”.

Con queste parole il sindaco di Monteroni d’Arbia, Gabriele Berni, commenta l’assegnazione al Comune di dieci immobili a Ponte a Tressa dopo la confisca compiuta dal Tribunale di Palermo nei giorni scorsi e annunciata ieri, mercoledì 12 luglio, dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata con una conferenza dei servizi a cui ha partecipato anche il primo cittadino di Monteroni d’Arbia.

“La lotta alla criminalità organizzata e alle sue infiltrazioni nel nostro territorio – continua Gabriele Berni – è fondamentale per noi e per tante altre istituzioni a livello provinciale e regionale. Questa battaglia ha sempre visto la tenuta di Suvignano come un luogo simbolo recuperato da mani mafiose e riutilizzato a fini sociali ed educativi, oltre che sociali. Oggi si aggiungono i dieci immobili confiscati a Ponte a Tressa, che saranno destinati alla gestione di situazioni di disagio abitativo e ad altre emergenze sociali, mentre il fondo commerciale sottratto alla mafia sarà restituito alla comunità per accogliere attività sociali”.

“La nuova vita dei beni confiscati – dice ancora il sindaco di Monteroni d’Arbia – sarà sviluppata con un percorso di coprogettazione che coinvolgerà il nostro Comune e le nostre associazioni, uniti dall’obiettivo di debellare definitivamente la criminalità organizzata dal nostro territorio, da sempre attento all’educazione alla legalità. Ringrazio la Prefettura di Siena e l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata per il percorso che ha portato al raggiungimento di questo ulteriore traguardo nella lotta alla mafia, un ulteriore atto con cui il Comune di Monteroni d’Arbia ha l’opportunità di ribadire che il nostro territorio rifiuta la presenza della criminalità organizzata”.

marco crimi

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