Sono oltre 60 quelli che oggi, tra ragazzi e professori, si sono riversati in Piazza del Campo manifestando contro la mancanza di aule all’interno del Liceo Classico e delle Scienze Umane “Piccolomini”. Trentanove classi e solamente trentasei aule disponibili, molte di queste prive di una normativa sulla sicurezza. Nessuno si prende la responsabilità di dire niente, provano a far credere risolta la situazione, adibendo aule scientifiche ed informatiche, ad aule per il quotidiano svolgimento scolastico. Quest’ultime, non sono predisposte ad ospitare classi per tutto il giorno, prive di lavagne, sia classiche che digitali, costringendo i professori e studenti, a fare lezioni striminzite.
“Un intreccio burocratico, siamo rimbalzati continuamente da un ufficio all’altro. Nessuno, tra amministrazione comunale e provincia, si rende disponibile a parlare con noi”– ci dice uno studente del Classico.
Tutti sotto il Palazzo Comunale al grido di “noi non siamo degli animali”. Con i giovani, anche i professori che, appena finita la loro lezione a scuola, si sono catapultati a sostegno dei loro studenti, ma anche per i propri diritti. Si, perché oltre ai giovani, anche il personale scolastico è vittima di questo disagio, costretti ad usare tutte le mattine un registro elettronico non funzionante. Obbligati a svolgere i loro compiti burocratici da casa loro (trasgredendo la legge), mentre dovrebbero compierli in aula la mattina appena entrati. Ma per una mancanza di rete non possono, infrangendo le regole.
“Nessuno si sta adoperando per una soluzione, la provincia, che dovrebbe essere l’ente principale al quale rivolgersi per una sistemazione delle aule, non ci comunica niente. Ma neanche l’amministrazione comunale ha dato qualche minimo contributo alla causa, nemmeno per cercare una situazione temporanea”. Parla così un professore del Liceo Classico, indignato da questo episodio che, come ci riferisce, non ha mai visto in 10 anni di carriera.
Tutti a scioperare per difendere i propri diritti, nessuno che dà una risposta, ma questi ragazzi hanno il cuore duro, sono caparbi e non la daranno vinta a nessuno.
“Non ci fermeremo adesso, andremo avanti fino in fondo – dice Lorenzo, studente al quarto anno del Liceo Classico”.
Articolo e interviste di Niccolò Bacarelli