La Mongolia è uno dei paesi asiatici frequentati dagli italiani ed è utile segnalare l’allarme per casi di peste bubbonica. In particolare, una decina di turisti europei sono attualmente bloccati in Mongolia a seguito di misure di quarantena prese dalle autorità locali dopo che due persone sono morte di peste bubbonica. Secondo quanto scrive sul suo sito online il giornale “Siberian Times”, citato da diversi quotidiani e agenzie occidentali, il ministero della sanità mongolo ha confermato che un 38enne e la 37enne moglie incinta sono morti dopo aver consumato carne cruda e organi interni di una marmotta nella provincia del Bayan-Ölgij, all’estremo occidentale della Mongolia, vicino al confine con Russia e Cina. Secondo alcuni utenti che si sono scambiati i messaggi nei social russi, in Mongolia ci sarebbe la tradizione di mangiare il fegato crudo di marmotta appena uccisa. Nonostante il divieto di caccia e di consumo della carne di marmotte, a quanto pare l’uomo avrebbe ucciso una marmotta e la coppia avrebbe mangiato la sua carne. La coppia deceduta ha lasciato 4 figli di età compresa tra 2 e 13 anni. Stando al giornale in tutto 158 persone che sono entrate in contatto diretto o indiretto con la coppia sono «sotto supervisione», tra cui alcune decine di turisti: americani, russi, tedeschi, olandesi, svedesi, sudcoreani e svizzeri. Le autorità mongole hanno imposto controlli severi sui voli interni in arrivo alla capitale Ulaanbaatar provenienti dalle zone coperte dalla quarantena delle città Bayan, Uglii e Khovd. Casi di peste bubbonica sono rari, di solito accadono una volta nel corso di molti anni. Proprio per questo motivo in Russia non si fanno vaccinazioni in massa contro la peste bubbonica. Per lo più si tratta di sensibilizzazione della popolazione, informando il pubblico sui focolai e l’area di diffusione della malattia tra gli animali. L’agenzia riferisce che le autorità locali hanno più volte messo in guardia gli abitanti dal consumare carne di marmotta cruda perché può veicolare il batterio Yersinia pestis, responsabile della peste. Molti però ignorano gli avvertimenti perché ritengono che consumare gli organi interni di questo roditore faccia bene alla salute. Trattata per tempo con antibiotici, la peste può essere curata. La sua forma polmonare, che si trasmette con la tosse, può tuttavia essere fatale nel giro di 24-72 ore. Questa malattia infettiva di origine batterica veicolata da varie specie di roditori ha fatto strage di uomini e donne per quattro millenni: ricercatori hanno identificato la malattia come causa di morte su corpi sepolti circa 3800 anni fa. Negli ultimi tempi si è fatta rara. Tra il 2010 e il 2015, 3248 casi, di cui 584 mortali, sono stati registrati nel mondo, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Tuttavia, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda a coloro che si recano o si trovano nel Paese asiatico a prestare la massima attenzione e di evitare i morsi delle pulci e di toccare le carcasse degli animali morti. per evitare la possibilità di contagio.
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