Nei giorni scorsi, i manifesti con punti interrogativi sui tavoli di Contrada, sul tufo, su Piazza e sul Campanone, avevano incuriosito tutti. Eppure non eravamo riusciti ad arrivare agli autori di qualcosa che si capiva fosse legata al Palio ma non si intuiva se volesse essere una provocazione oppure un attimo di nostalgia per ciò che più manca ai senesi.
Ed ecco che poco fa, il Comitato Amici del Palio ha pubblicato sul proprio sito questa nota corredata dalla foto del manifesto. Una riflessione. Ecco di cosa si trattava. Ed ecco spiegato perché…
“Una passione sempre accesa
Punti interrogativi.
Sono molte le domande che, dall’inizio della pandemia, ci stiamo ponendo all’interno del Consiglio del Comitato Amici del Palio. Domande spontanee, viscerali, istintive, che riguardano il presente e il futuro delle Contrade e del Palio e, più in generale, la vita di contradaioli e senesi. Del resto, Siena e la sua secolare tradizione paliesca sono da sempre il centro della nostra attenzione. Anche in momenti come quello che stiamo vivendo, pur essendo pienamente consapevoli di quali debbano essere le priorità, crediamo che sia giusto, importante e utile continuare a impegnarsi per la salvaguardia di quell’incomparabile patrimonio sociale rappresentato dalle Contrade e dal Palio. Elemento su cui la nostra città può e deve fare sempre affidamento, anche in questo momento di crisi e nella fase di ripartenza dopo la fine della pandemia. Perché esse costituiscono un punto di riferimento speciale per la vita dei cittadini e dei contradaioli, soprattutto per il ruolo fondamentale che rivestono nell’imprescindibile dimensione relazionale di ognuno di noi.
Con la passione e l’amore che da sempre ci contraddistinguono, abbiamo quindi pensato di condividere con tutta la cittadinanza e tutti i contradaioli questo momento di riflessione. Non avanziamo pretese o giudizi di alcun tipo, non vogliamo piangerci addosso o rimpiangere i bei tempi che non ritornan più né inseguire per forza modelli che, giustamente, appartengono sotto certi aspetti al passato. Allo stesso tempo ci preme però capire come salvaguardare gli elementi fondanti e centrali della nostra tradizione, ovvero ciò che amiamo e che rende la nostra Siena e le nostre Contrade dei territori e delle comunità speciali.
Riteniamo che ora più che mai sia importante tener vivo questo fuoco, questa passione. Perché le Contrade e il Palio hanno sempre saputo stare al passo con i tempi e dobbiamo impegnarci tutti insieme, con quello spirito collaborativo e battagliero che la nostra città ha dimostrato nel corso della sua storia, per superare anche questa delicata sfida. Consapevoli, peraltro, che molte delle questioni che riguardano il Palio, la vita delle Contrade e dei contradaioli non nascono con la pandemia e non si esauriranno con la sua fine.
Nella speranza che si possa presto tornare a condividere fisicamente quei momenti, quelle relazioni e quelle emozioni che sono parte integrante e fondamentale della nostra vita, con la consapevolezza che la mossa sia in ogni caso matura e che ci si debba far trovare prontissimi quando cadrà il canape”.