Massimo Ambrosetti, ministro plenipotenziario, è stato scelto dal consiglio dei ministri come capo della missione diplomatica, e quindi ambasciatore, a Pechino.
Ambrosetti, diplomatico vicentino di 60 anni è ex-ambasciatore a Panama e direttore per gli Affari internazionali strategici dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale. E con Siena, nel corso degli anni, ha maturato un legame molto forte, tant’è che è stato pure lui uno dei deus ex-machina che hanno dato un contributo decisivo per la firma – avvenuta nel 202o- dell’accordo di cinque anni tra la nostra università e il Parlatino, istituzione parlamentare sovranazionale che rappresenta 23 paesi del Sud America.
L’intesa si era posta l’obiettivo di “facilitare la comunicazione tra l’università di Siena e le istituzioni culturali ed educative con le quali il Parlamento ha alleanze strategiche (come Unesco, Organizzazione degli stati americani ndr), con il fine di realizzare interscambi di informazioni – si leggeva nell’accordo -, accademici, studenteschi e culturali e di sviluppare attività congiunte in tali campi”.
Il rapporto adesso prosegue con la firma di un accordo internazionale, finanziato dalla Farnesina, con la presidenza della Repubblica di Panama e con il ministero della Cultura di Panama per il restauro delle opere pittoriche del palazzo della presidenza della stessa Repubblica centramericana, patrimonio della Umanità Unesco. Anche qui Ambrosetti ha coinvolto Siena, i suoi professori e i suoi restauratori che sono stati chiamati non solo al restauro delle singole opere ma anche alla formazione culturale delle nuove generazioni di restauratori in quel Paese.
Nei suoi anni a Panama, per fortificare il rapporto con Siena, Ambrosetti lavoro fianco a fianco con l’avvocato senese Alberto Botarelli (ex alumnus e membro della Sociedad de Estudios Internacionales)