Che l’olio extra vergine di oliva sia oro a tutti gli effetti, ormai è un dato di fatto. Proprio per questo c’era la precisa intenzione di rubarlo e di rivenderlo in fretta, tanto l’olio è un bene fungibile che si può riciclare in pochissimo tempo e può garantire l’impunità. Un’operazione ben escogitata e anche ben riuscita, quella della notte scorsa: in una azienda agricola di San Gimignano erano stati rubati 7 quintali di olio extra vergine di oliva, più o meno la metà della produzione dell’azienda, un danno enorme che aveva gettato nella disperazione la proprietaria e messo in ginocchio a livello economico l’azienda stessa.
Tutto perfetto, se non fosse stato per l’atteggiamento che ieri ha fatto insospettire i carabinieri, a lavoro fin da subito con un controllo capillare del territorio, e che ha portato alla conclusione, entro l’arco delle 24 ore, della vicenda. Almeno della prima parte perché un lavoro così ben pianificato presume dei complici e su questo stanno lavorando ancora i carabinieri.
Tutto è cominciato la notte scorsa: dall’azienda a San Gimignano sono stati portati via 7 quintali d olio extravergine di oliva appena spremuto. I carabinieri della compagnia di Poggibonsi, insieme ai colleghi di San Gimignano, si sono messi al lavoro e ieri pomeriggio, a Staggia, hanno intimato l’alt a un’auto sospetta, evidentemente sovraccarica. In auto si trovavano due uomini che, alla vista dei militari, non si sono fermati ma con una brusca manovra sono scappati prendendo le strade a sterro della campagna. Per poco. Quando hanno capito di avere i carabinieri alle costole, sono scesi e hanno tentato la fuga a piedi. Ma è durata poco. I due sono finiti in manette.
Nell’auto sono stati trovati 150 kg di olio d’oliva, lo stesso rubato poche ore prima e probabilmente già pronto per la vendita, e i carabinieri hanno preso il mazzo di chiavi che i due – B.R di anni 32 e D.B. di anni 27, giovani albanesi con precedenti penali – avevano in tasca. Quelle chiavi, alla fine, hanno aperto un capannone nelle vicinanze di Castellina in Chianti dove gli uomini del maggiore Turini hanno trovato il restante olio (oltre 400 kg, considerando che un quintale più o meno era stato perso dai malviventi durante il travaso e nel capannone) suddiviso in fusti ma anche un quad – rubato poco tempo fa sempre nella zona – e strumenti agricoli tutti risultati rubati.
Le indagini sono ancora in corso per valutare se vi siano responsabilità di altre persone coinvolte nei furti, il che sembra fortemente palusibile. Intanto i due albanesi si trovano nel carcere di Santo Spirito di Siena a disposizione della Procura.
Questa mattina, durante la conferenza stampa che ha riportato i dettagli dell’operazione, il colonnello Stefano Di Pace si è congratulato con il maggiore Turini e con i suoi uomini.
Katiuscia Vaselli