A Pistoia, nelle prime ore della mattina, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni immobili e non per oltre 8 milioni e mezzo di euro, in diverse città toscane. Siena compresa
Oltre 8,5 milioni di euro: a tanto ammonta il valore complessivo del maxisequestro che la Guardia di Finanza di Pistoia ha eseguito all’alba di stamani. Un’operazione che di fatto è una misura di prevenzione patrimoniale antimafia, disposta dal presidente del tribunale di Pistoia.
L’attività di indagine, svolta dal nucleo di polizia tributaria, ha consentito, attraverso approfondite analisi di natura economico – patrimoniale, di sottrarre alla disponibilità dei membri di una famiglia di noti imprenditori residente nella provincia di Pistoia un ingente patrimonio mobiliare e immobiliare.
In particolare sono stati individuati e posti sotto sequestro bene 39 immobili dislocati tra le province di Pistoia, Prato, Firenze e Siena. Spicca in particolar modo una villa che vanta piscina e parco privato oltre a 31 vani naturalmente da immobile di lusso. E la famiglia, molto nota, poteva contare anche su partecipazioni societarie per oltre 200mila euro.
La misura di prevenzione patrimoniale ha colpito i beni in argomento in quanto L..V., 85 anni, capostipite della famiglia, già imprenditore leader nella produzione di elettrodomestici, è stato pluridenunciato da varie autorità giudiziarie per una serie di reati di tipo fiscale e fallimentare, e l’ingente patrimonio, detenuto anche attraverso società schermo di diritto estero, non ha trovato completa giustificazione nella sua posizione reddituale né tantomeno in quella dei familiari.
Il patrimonio sequestrato, che è stato ritenuto frutto delle condotte illecite perpetrate nel corso del tempo, ha evidenziato la sussistenza di una notevole sproporzione tra i redditi dichiarati ed il valore dei beni nella effettiva disponibilità della famiglia controllata da tempo dalle Fiamme gialle pistoiesi. L’applicazione della vigente normativa riguardante le misure di prevenzione patrimoniale nei confronti delle ricchezze illecitamente accumulate consente, infatti, di individuare quei soggetti che rientrano in un concetto di pericolosità sociale e fiscale: si tratta di coloro che, sulla base di elementi di fatto desunti anche dalla condotta e dal tenore di vita, vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose di carattere economico-finanziario.
Katiuscia Vaselli