Per David Fiorentini sarebbe dovuto essere un sabato di festa, con le ricorrenze dello Shabbat e della Simchat Torah.
In poche ore però si è trasformato in una giornata di paura, con il pensiero che è andato ai suoi familiari che vivono a Tel Aviv e al confine con il Libano, minacciati dalla ferocia dei terroristi di Hamas e di Hezbollah. Ma il presidente dell’Unione giovani ebrei d’Italia, 23enne senese che studia medicina a Milano, ha invitato comunque le persone a rialzarsi.
“La guerra non deve distoglierci dalla possibilità di praticare il nostro ebraismo. Se ci arrendiamo al terrore hanno vinto i terroristi”, ha affermato. Adesso per il ragazzo sono “ore concitate” , vissuto nell’attesa di conoscere l’esito della controffensiva di Israele.
Fiorentini ha evidenziato le tante “manifestazioni di solidarietà ” di tutto il mondo, volte a “non far sentire sole le famiglie che vivono nei rifugi antibomba con la porta blindata”. Ed intanto resta in attesa di una possibile chiamata: “Alcuni medici sono stati arrivati in Israele dall’estero. Come studente non mi stupirei se mi chiedessero un aiuto”, spiega.
Diverse, secondo il presidente di Ugei, le ragioni che hanno portato all’attacco: c’è l’analisi geopolitica per cui c’è qualcuno che vuole ostacolare i passi in avanti nei rapporti tra Israele e Arabia Saudita; c’è infine la clamorosa falla dell’intelligence che ha portato alla breccia nella striscia di Gaza e alla successiva ‘caccia al civile’ di Hamas.
“Credo che sia stato allucinante: è come se nei palazzi di Siena ci si trovasse miliziani dell’Isis e di Al Qaeda a falcidiare i cittadini”, prosegue.
Solidarietà verso Israele intanto è arrivata dalla politica locale, da Forza Italia Siena. Da Firenze invece è intervenuto Eugenio Giani: “Faremo di tutto per proteggere le testimonianze della cultura ebraica anche in Toscana da chi invece la vuole distruggere, come Hamas e Hezbollah”.
Mar.Cri.