“La Shoah è un monito per tutte le generazioni” perché “ha avuto caratteristiche uniche nella sua dimensione geografica: i deportati sono stati portati via da tutta Europa, e non c’era modo di avere salva la vita, visto che era una persecuzione di tipo razziale e non religioso”.
Questa la riflessione che Lamberto Piperno Corcos ha espresso poco dopo la visita dell’amministrazione comunale alla Sinagoga di Siena. “Un’altra caratteristica era la delocalizzazione delle responsabilità dove ciascuno faceva un piccolo passo per quella che è stata una filiera industriale, dal burocrate che aveva fatto il censimento degli ebrei al funzionario che gli andava a prendere nelle case fino al macchinista del treno che portava al campo dove poi sarebbe avvenuto lo sterminio”, ha proseguito.
De Mossi ed assessori hanno portato la loro vicinanza alla comunità ebraica nel giorno in cui si ricorda la grande tragedia dell’umanità . “Non dobbiamo mai abbassare la guardia e dimenticare quello che è stato il nostro passato. Credo sia necessario mettere dei punti fermi su cui riflettere. Nel nostro passato purtroppo ci sono state anche queste vergogne che toccano anche noi”, così è intervenuto il sindaco di Siena che poi ha fatto un confronto tra la situazione vissuta durante il secondo conflitto mondiale e quella vissuta oggi, con la guerra in Ucraina. “Pensavamo di non vedere più la guerra in Europa e purtroppo invece c’è. Pensavamo che le differenze religiose e razziali fossero state abbandonate in qualche polveroso libro di storia. Ed invece siamo ancora una volta tornati indietro”, questa l’amara considerazione del sindaco.