Rinviata ai primi giorni di marzo l’assemblea dei soci che avrebbe dovuto svolgersi oggi e trovare una soluzione per dare futuro alla società nata nemmeno due anni fa, dopo il grande crac. La delicata situazione finanziaria aveva portato alle dimissioni, alcuni giorni fa, del presidente della polisportiva Mens Sana 1871 Piero Ricci e di alcuni membri del Cda della Mens Sana Basket 1871: Lorenzo Marruganti, Danilo Bono, Duccio Carapelli, Stefano Inturrisi e Francesco Panichi.
“Se la Mens Sana morirà, qualcuno la seguirà” ma anche “Chi gioca con la fede gioca con il fuoco” e “Tutti colpevoli”, “Non dateci per scontati” sono le frasi che, verosimilmente dopo la partita di ieri sera persa con Omegna, sono state vergate sui muri del palazzetto.
Tra l’altro proprio ieri – lasciando da parte le scritte sui muri ma riprendendo la contestazione dei tifosi – il Comitato ‘La Mens Sana è una Fede’ aveva ricordato, con una lettera inviata alla stampa cittadina, di aver chiesto un “confronto aperto a tutti le parti in causa nella grottesca vicenda che sta facendo rischiare al basket biancoverde il secondo fallimento, ad appena due anni dalla cancellazione della Mens Sana Basket. L’invito era espressamente rivolto – per la giornata di lunedì 22 febbraio p.v. – al dimissionario presidente della polisportiva Mens Sana 1871, Piero Ricci; al presidente ad interim della stessa, Antonio Saccone, e al direttore amministrativo Filippo Mascia; agli ex presidente e consiglieri di amministrazione della Mens Sana Basket 1871, Lorenzo Marruganti, Danilo Bono, Duccio Carapelli, Stefano Inturrisi e Francesco Panichi; ed esteso al sindaco di Siena, Bruno Valentini, ed all’assessore allo sport, Leonardo Tafani. Purtroppo ad oggi – si leggeva nella lettera – , non è ancora pervenuta nessuna risposta o comunicazione circa la disponibilità a partecipare a detto incontro, da alcuna delle parti invitate. Per questo motivo, e visti i tempi ormai stretti, il Comitato torna a chiedere alle personalità invitate già venerdì scorso una risposta ufficiale circa la loro disponibilità alla partecipazione. Restiamo convinti che solo attraverso un dibattito pubblico si possa provare a fare chiarezza sulla reale situazione passata ed attuale della Mens Sana Basket 1871, e sui reali motivi che stanno portando ancora una volta la nostra Passione sull’orlo del fallimento. Siamo ancor più convinti che la tifoseria e la città tutta meritino quantomeno delle risposte ufficiali e pubbliche, che esulino dal consueto e sterile rimpallo di responsabilità. Per quanto traditi e derubati ci siam sentiti più volte di quante avremmo voluto, continuiamo a dire: LA NOSTRA FEDE NON SI RUBA, LA NOSTRA FEDE NON SI TRADISCE”.