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Migliori ristoranti sotto ai cento euro, L’Asinello porta il Chianti senese al quinto posto in Italia

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L’Asinello porta Villa a Sesta e il Chianti senese al quinto posto della classifica de “I migliori ristoranti sotto i cento euro – Cremoso La dispensa award” del 2025 di 50 Top Italy, guida on line dedicata ai migliori ristoranti della penisola.

Quella di Senio Venturi e Elisa Bianchini è l’unica insegna toscana nella rosa dei dieci selezionati in questa determinata categoria. Il ristorante stellato è stato aperto nel 2011.

“Non ci aspettavamo questo riconoscimento”, racconta lo stesso chef patron Senio Venturi. “Quando abbiamo aperto a Villa a Sesta era tutto stimolante e complesso allo stesso tempo. Nel 2011 erano le città ad essere fra le mete predilette degli itinerari gourmet e proporre una cucina d’autore in campagna non era un’idea radicata e affermata come oggi”.

“La nostra filosofia è sempre stata quella di parlare un linguaggio comprensibile ma allo stesso tempo unico, e con grande lavoro e caparbietà siamo riusciti a far comprendere e apprezzare la nostra proposta a chi abita nella zona e ai turisti di passaggio – aggiunge-. L’Asinello oggi è il nostro terzo figlio, un ragazzo di 13 anni che cresce con noi”.

“Ricevere oggi riconoscimenti come questo è per noi motivo di grande orgoglio”, aggiunge la moglie e socia Elisa Bianchini. “Un premio che parla di noi e del nostro lavoro, che mette un punto fermo su una proposta attenta e accessibile, fondata sul grande lavoro in sala e in cucina”.

“Le materie prime di piccoli produttori della zona, i vini in carta che affiancano i piatti della cucina con focus sulla toscana, le cotture legate al passato – come per esempio la brace al nostro camino interno che Senio fa da sempre – la sala in una vecchia stalla dove vengono messi in risaltano tavoli di recupero provenienti da cantieri del Chianti fatti a mano da un artigiano Toscano. Tutto all’Asinello è studiato nei minimi dettagli e chi viene a Villa A Sesta apprezza proprio questa situazione che guarda all’accoglienza in modo naturale e formale allo stesso tempo”, continua.