È stato un piccolo dettaglio a fare la differenza nelle indagini sulla rapina avvenuta a Siena fra il 9 e il 10 novembre 2024: un ciondolo appeso allo specchietto retrovisore di un’auto, immortalato nel video girato dalla vittima durante la fuga. Grazie a quell’elemento, la Polizia è riuscita a risalire al mezzo e a identificare due dei tre giovani ritenuti autori di una rapina aggravata.
Per loro, un diciottenne e un ventunenne di Siena, il gip del tribunale ha eseguito due misure cautelari dell’obbligo di firma e dell’obbligo di dimora nel Capoluogo. Il terzo individuo risulta ancora non identificato.
La vittima è un ventiduenne belga, che si trovava nel nostro territorio per motivi di studio. Il giovane era uscito da un noto locale notturno quando i tre ragazzi si sono offerti di accompagnarlo a casa. Ma le loro intenzioni erano ben diverse: dopo aver percorso pochi metri, i tre lo hanno costretto a scendere dal veicolo, si sono fatti consegnare 20 euro come “cortesia” per il passaggio e, sotto la minaccia di una pistola puntata prima alla tempia e poi all’addome, gli hanno sottratto un prezioso orologio del valore di oltre 2mila euro, dono del padre a cui il ventiduenne era particolarmente affezionato.
Approfittando di un momento di distrazione dei rapinatori, lo studente era riuscito a fuggire e a filmare l’interno dell’auto con il suo cellulare, cogliendo in pochi secondi il dettaglio fondamentale: il ciondolo pendente dallo specchietto retrovisore.
La squadra mobile di Siena ha immediatamente avviato le indagini dopo la denuncia, studiando con attenzione i movimenti notturni della vettura attraverso i sistemi di videosorveglianza. È stato proprio il ciondolo, combinato con le immagini dei circuiti di sicurezza e le testimonianze raccolte da chi era presente all’uscita del locale, a consentire agli investigatori di identificare l’auto e i suoi occupanti.
Quanto trovato in occasione delle perquisizioni delegate dall’autorità giudiziaria a carico dei due, ha confermato l’intuizione della polizia giudiziaria.
A casa del 18enne è stato, infatti, rinvenuto l’orologio sottratto alla vittima, mentre all’interno dell’autovettura utilizzata dal 21enne la custodia della pistola che, con ogni probabilità, era stata usata per minacciare il belga: un’arma giocattolo, perfetta replica di una Beretta.
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