Monna Agnese, nasce il comitato di alunni, insegnanti e genitori: “Situazione critica, chiediamo sede definitiva”

Nella scuola la situazione è critica per la mancanza si una sede definitiva. Ha detto questo il neonato comitato Monna Agnese formato da alunni, insegnanti e genitori, che ha come scopo quello di ottenere, in tempi ragionevoli, una sede definitiva, sensibilizzando l’opinione pubblica e collaborando con le istituzioni preposte. Un numero sufficiente di aule, le dotazioni e gli spazi comuni necessari a una scuola (aula insegnanti, aula magna, biblioteca, ecc.), e la possibilità di realizzare adeguati laboratori di fisica, chimica e microbiologia-anatomia, indispensabili per gli insegnamenti dell’Istituto Tecnico, sono queste le richieste del comitato che nella giornata di domani ha organizzato dalle 11 alle 13 un evento di sensibilizzazione per le vie della città che coinvolgerà tutte le classi della scuola, gli insegnanti e i genitori che vorranno partecipare. Per spiegare le proprie ragioni i membri di questo gruppo hanno inivato un comunicato:

“Gli alunni dell’Istituto Monna Agnese (articolato in Liceo Linguistico e Istituto Tecnico Tecnologico) aumentati notevolmente di numero (dai 220 nel 2009 ai 416 del 2019) sono stati distribuiti prima su 2 sedi (2017-2018) e attualmente (2018-2019)  su 3 sedi provvisorie: la scuola storica di Via del Poggio, le aule dell’Istituto Pendola e di Via Bastianini. Nessuna delle sedi è definitiva; il complesso di Via del Poggio, inadeguato per capienza, è inserito nel Piano delle alienazioni del Comune. La divisione comporta notevoli disagi nella vita quotidiana (gli alunni si devono spostare per andare in palestra o in segreteria, per partecipare a eventi comuni e progetti) e carenze strutturali nelle dotazioni (es. aule di dimensioni ridotte, laboratori non adeguati)”.

Una situazione provvisoria e di emergenza che, come si legge nella nota è diventata la normalità e nonostante che il corpo docente si sia impegnato al massimo per garantire un funzionamento normale per mantenere un’alta qualità didattica, le carenze strutturali appaiono ormai non più tollerabili. Negli ultimi anni, il Monna Agnese non è cresciuto solo come numeri: oggi è una scuola dinamica, pienamente europea per il numero di scambi, progetti e partenariati attivati, come si legge nel comunicato stampa. ” L’alta qualità dell’offerta formativa e la dimensione internazionale contrastano in modo stridente con la mancanza di una sede unica e dignitosa, condizione preliminare per attuare pienamente il diritto allo studio e formare un’identità comune- scivono i membri del comitato -. Nonostante la crescita degli studenti, non sono poche le famiglie che rinunciano alle iscrizioni per l’inadeguatezza della sede: in particolare l’offerta formativa del biologico, altamente specifica e professionalizzante, avrebbe grandi possibilità di  sviluppo con la dotazione di laboratori più adeguati, in termini di spazi e di conformità strutturale alla normativa in materia di sicurezza”.

Il 15 settembre, fanno sapere nella nota stampa, c’è stata l’assemblea degli studenti con l’assessore all’Istruzione del Comune Biondi Santi, che avrebbe assicurato che, nei limiti delle sue competenze istituzionali, il suo interesse verso il problema. Attualmente, dal confronto con la provincia sembra emergere come possibile sede il complesso di Via Pendola.  

Riteniamo che sia un nostro diritto, per continuare ad esistere come scuola, collocarci in un edificio dalle dimensioni e dalle dotazioni adeguate, che rispetti le nome di sicurezza e che possa accogliere le varie attività dell’Istituto – si conclude così il comunicato-.Chiediamo un numero sufficiente di aule, le dotazioni e gli spazi comuni necessari a una scuola (aula insegnanti, aula magna, biblioteca, ecc.), e la possibilità di realizzare adeguati laboratori di fisica, chimica e microbiologia-anatomia, indispensabili per gli insegnamenti dell’istituto Ttcnico”.