Monte dei Paschi di Siena, Lovaglio: “Nel Piano l’obiettivo di tornare ad essere la Banca del territorio”

Non è un caso che l’amministratore delegato Luigi Lovaglio abbia scelto di presentare il suo Piano a Siena. Non a Milano, non a Roma (e sarebbe stato più facile) ma a Siena, a Rocca Salimbeni, quel luogo “dove ho esclamato wow! la prima volta che ci sono entrato, lo scorso febbraio” ha precisato l’amministratore delegato.

“Vogliamo dare un segnale” e in effetti questo è arrivato, in una lunga giornata (un cda finito quasi all’alba, la presentazione agli analisti poi la conferenza stampa) durante la quale Lovaglio, con grande piglio e decisione, ha sciorinato dati e obiettivi del piano industriale 2022-2026 che riporterà la Banca a riprendere il proprio ruolo anche sul territorio, togliendosi di dosso la polvere delle vicende tristemente note”.

“Mps ha un enorme potenziale e torna a fare la Banca”. Quanto tonerà ad essere la Banca di Siena, oltre all’aspetto formale? “Questa è una priorità” specifica Lovaglio.  l’Istituto deve essere:  “la banca dei clienti e delle imprese di Siena come di Roma e Padova”; una “banca dei territori” che “sappia parlare la lingua delle imprese e delle famiglie”. Per l’ad è la storia della Banca il punto da cui partire: “550 anni contano. Contano sull’attaccamento al lavoro, nel territorio, nel tornare a splendere”. Ed ancora: “Il 7 febbraio sono entrato nella Rocca e mi sono emozionato. Le pietre parlano di Banca. E nelle grandi organizzazioni la storia serve”.

“Vogliamo tornare a fare la Banca”- “Mps vuole tornare a fare la Banca e ci vogliamo togliere la polvere delle vicende passate. Sono profondamente convinto del potenziale dell’Istituto e la macchina si sta mettendo in moto. Prima di partire aveva bisogno solamente di un cambio degli assetti organizzativi”, dice ancora.

Mps, per Lovaglio, “è radicata nel suo territorio ed una clientela forte”, per cui “è una vera Banca che farà ancora ancora di più commissioni sul risparmio invece dei prodotti tradizionali.

Il Piano, aggiunge l’ad, “quando darà segnali concreti di delivery attrarrà agli investitori interessati”. Lovaglio sottolinea poi il ruolo di Widiba che “deve rimanere indipendente”. Ad ora, conclude, “siamo oggetto di attenzione degli investitori e lo saremo ancora di più dopo aumento” .

“La Banca deve scattare come altri istituti” –  Sulle uscite volontarie “l’obiettivo è di raggiungerne almeno 3850 con il fondo volontario. Per Mps parliamo di un evento importante: se riusciremo a tagliare questo traguardo entro gennaio 2023 allora la struttura globale dei costi sarà capace di garantire competitività con gli altri Istituti. Oggi non riusciamo a scattare come altre banche”.

“Anchor investment? Non è necessario averli”- “Anchor investment? Non è necessario averli, ma siamo aperti ad ogni discussione- afferma Lovaglio -La prossima settimana incontrerò gli investitori e presenterò il Piano per conoscere gli orientamenti del mercato”. Quanto alla possibilità di avere un piano B per Rocca Salimbeni “sono confidente che ce la faremo con il piano A”

“Nessuno dovrà metterci più soldi” –  “Sono qui per risolvere un problema e siamo sulla strada giusta per risolvere i problemi della Banca e dei tax-payers. Nel 2026 avremo un eccesso notevole di capitale – prosegue – Dovremo essere capaci di generare capitali e nessuno dovrà mettere più soldi in Mps”. Capitolo Bce: “La mia considerazione è che i nuovi impegni non siano li stessi del passato. Credo che le linee guida del Piano seguano i potenziali commitment”

“Su esodi apriremo tavolo con sindacati” –  Sulla questione esodi “apriremo un tavolo con i sindacati con cui abbiamo ottimo rapporti. Sono contento che le organizzazioni abbiamo a cuore il futuro dei dipendenti. E sono sicuro che avremo modo di convergere su questo argomento”

 

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi