Giovedì 5 settembre alle 21:15 nel chiostro di Abbadia Isola, Stefano Ricci presenta “il mistero della sciamana. Tra archeologia preistorica e propaganda: una storia investigativa avvincente”. L’evento è gratuito ma si richiede la prenotazione allo 0577-304834 oppure scrivendo a info@monteriggioniturismo.it. La storia che verrà narrata prese avvio il 4 maggio del 1934, durante dei lavori nel parco della cittadina tedesca di Bad Dürrenberg, quando fu rinvenuta una sepoltura. Intervenne Wilhelm Henning, archeologo del museo della preistoria della vicina città di Halle, datando il contesto al periodo Neolitico (5500-2200 a.C. circa). Si trattava di una sepoltura doppia, composta dallo scheletro di un individuo adulto e da quello di un bambino di circa 6 mesi adagiato sulle ginocchia.
Vi era inoltre un ricco corredo di oggetti: un’ascia di pietra, delle zanne di cinghiale perforate per farne pendenti, dei gusci di tartaruga, un contenitore di ossa di gru contenente 31 tessere e un copricapo ricavato da una testa di cervo. Wilhelm Henning concluse che si trattava della tomba di un agricoltore; la scoperta fu subito accolta con grande entusiasmo, poiché i Nazisti sostenevano da tempo che il popolo tedesco discendeva da un’antichissima stirpe di “superuomini” proveniente dal nord Europa. L’individuo di Bad Dürrenberg, ne erano certi, era proprio un agricoltore del Neolitico, biondo e con gli occhi azzurri, un tipico esemplare di quella “razza ariana” di cui i “veri tedeschi” si proclamavano “puri” e orgogliosi eredi. Nel giro di dieci mesi decisero di far uscire la notizia, proprio in coincidenza con il compleanno di Adolph Hitler. Il giornale Dürrenberg Zeitung, intitolò l’articolo “L’origine degli ariani”, riportando le parole di una conferenza tenuta da Friederick-Karl Bicker dell’Istituto di Preistoria, antropologo iscritto al partito nazista fin dal 1930, in cui sosteneva che gli ariani non provenivano affatto dall’India o dalla Persia, come si pensava da tempo, ma dalla Germania centrale e nordoccidentale, e dalla costa baltica ed erano autoctoni: a Bad Dürrenberg c’era la prova. La scoperta, negli anni cadde nell’oblio. A distanza di 90 anni, nuove indagini ed analisi svolte, hanno dimostrato una realtà completamente diversa, demolendo alla radice le interpretazioni originarie. E si tratta di uno dei ritrovamenti archeologici più interessanti in Europa. Era infatti una donna vissuta nel Mesolitico il presunto agricoltore neolitico e occupava nella sua società un posto molto importante: una sciamana.
Ma le sorprese e le novità non finiscono certo qui, permettendoci di addentarsi nelle radici della spiritualità di una comunità scomparsa nel pieno dei grandi stravolgimenti dell’evoluzione della nostra specie e mettendoci di fronte alle nostre origini di esseri umani. Stefano Ricci, con la sua capacità narrativa, racconterà a tutti questa incredibile storia, specchio dei tempi in cui fu effettuata la scoperta.