«Fra il 2012 ed il 2013 accadrà un fatto storico a Monteriggioni: lo Stato non girerà più al Comune un solo euro di quanto incassa dalle tasse dei contribuenti di Monteriggioni. Si chiude così la spirale perversa del federalismo. Lo sconfinato fabbisogno dello Stato prosciuga le risorse finora destinate agli Enti Locali, efficienti o meno che siano, ed in cambio viene loro attribuita la possibilità di aumentare la tassazione».
Illustrano così il bilancio di Monteriggioni il sindaco Bruno Valentini e l’assessore al Bilancio Angelo Fantucci, spiegando ai cittadini le tariffe applicate ed i rischi dei tagli governativi.
«Anche il recente provvedimento governativo sull’accelerazione dei tempi di pagamento delle fatture a carico della Pubblica Amministrazione nella sostanza aggrava le condizioni dell’attuale crisi di liquidità degli Enti Locali, stretti nella tenaglie dell’accentramento statale della tesoreria e del congelamento dei fondi imposto dal Patto di Stabilità».
«Vediamo quali sono le cifre del bilancio del Comune di Monteriggioni, alla luce dei recenti tagli governativi per 344mila euro ai trasferimenti, che hanno ulteriormente ridotto il contributo dello Stato da 493mila a 156mila, con la prospettiva già annunciata per il 2013 del suo azzeramento totale. Stiamo tentando di assorbire questa penalizzazione all’interno del bilancio senza toccare la tasse decise ad inizio anno, che si riassumono nell’Imu prima casa al 4%, nell’aliquota unica sulle altre abitazioni ed immobili produttivi all’8,6% ed all’1% sugli immobili rurali, mantenendoci distanti dalle aliquote massime che sono, rispettivamente, del 6%, del 10,6% e del 2%. Per quanto riguarda l’addizionale Irpef comunale, verrà mantenuta al 0,4%°, che è la metà di quanto possibile, esentando completamente da quest’anno i redditi fino a 15mila euro. Per comprendere l’incidenza di queste scelte di politica fiscale comunale sul reddito disponibile della popolazione, è necessario avere presente che l’applicazione integrale delle aliquote massime avrebbe comportato un maggior gettito per il Comune di quasi 2 milioni di euro e cioè 1.500.000,00 euro dall’Imu e 500 mila dall’addizionale Irpef allo 0,80».
«Come ci siamo riusciti? E’ il frutto di una lunga marcia, con cui abbiamo garantito la copertura delle spese correnti (personale, scuola, sociale, rate dei mutui, funzionamento del Comune, ecc.) con le entrate ordinarie. Ciò è avvenuto per il contenimento delle spese grazie ad una spending review permanente, al controllo degli organici, all’incessante contrasto all’evasione fiscale, al coinvolgimento delle associazioni nella gestioni degli impianti e degli immobili pubblici, alla gestione imprenditoriale dei servizi turistici, all’azzeramento dell’indebitamento (che, ad esempio, ha comportato risparmi per 500mila euro annui), all’associazione di servizi col Comune di Castellina in Chianti (dimezzando il costo dei funzionari condivisi), al contenimento dei costi energetici, al ricorso ai lavoratori socialmente utili. Alla virtuosità finanziaria del Comune (riconosciuta ufficialmente dal Governo e premiata coll’azzeramento del Patto di Stabilità, sia pure per il solo 2012) ha corrisposto un attivismo sulle opere pubbliche che ci ha consentito di mettere in atto un consistente volume di investimenti sui quali purtroppo grava l’impossibilità di utilizzare interamente i fondi presenti in cassa, dell’ordine di diversi milioni di euro, bloccati dai meccanismi controproducenti del Patto di Stabilità che fanno gravare sui Comuni più efficienti il peso di quelli che si sono indebitati fuori da ogni logica. Nonostante la profonda crisi economica, il bilancio sano ci consente di affrontare con serenità anche il prossimo futuro e di erogare al territorio importanti aiuti, come 168mila euro destinati ai contributi affitto per famiglie bisognose, 183mila euro di interventi sociali (inserimenti lavorativi, non autosufficienti, disabili, assistenza domiciliare, assistenza scolastica, contrasto alla povertà), 170mila euro di contributi al vasto mondo del volontariato ed in parte anche alle parrocchie per interventi sul patrimonio».