Siena

A Monteroni d’Arbia, 38 anni fa, l’uccisione di due carabinieri: domani la cerimonia di ricordo

Si terrà domani a Monteroni d’Arbia, la toccante e sentita commemorazione dell’eccidio dei carabinieri Giuseppe Savastano ed Euro Tarsilli avvenuto il 21 gennaio 1982, ad opera di appartenenti all’organizzazione sovversiva “Prima Linea”. Alle 11 nella Chiesa dei Santi Giusto e Donato, in viale delle Rimembranze,  si terrà la messa e successivamente alle 12  ci sarà la deposizione della corona al Monumento in memoria dei carabinieri caduti.

Saranno trascorsi 38 anni da quel 21 gennaio 1982, quando i due giovani militari sacrificarono le proprie vite. Quei giovani carabinieri che svolgevano il servizio di leva nell’Arma, non erano molto diversi da tanti loro coetanei di ieri e di oggi, le stesse emozioni, lo stesso entusiasmo, le stesse paure, tante speranze per il futuro, per loro purtroppo disilluse, ma anche un grande senso del dovere, un fortissimo spirito di servizio, la coscienza del rischio che correvano andando a contrastare dei criminali, sebbene politicizzati, non molto diversi da quelli di oggi o di ogni tempo.

Quella mattina, una cellula eversiva aveva compiuto una rapina in una filiale del Monte dei Paschi alla periferia di Siena. Il comandante dei carabinieri di Murlo, il maresciallo Augusto Barna e i due giovanissimi militari della stazione di Monteroni, informati via radio dell’evento dalla centrale operativa, sulla base dell’intuizione che i malfattori avessero potuto darsi alla fuga a bordo della “corriera” che effettuava servizio di linea nella tratta fra Siena e Montalcino, la andarono a fermare.

Il Maresciallo Barna salì sul pullman a bordo del quale vi erano circa 30 viaggiatori, mentre Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano, giovani Carabinieri di leva, gli davano copertura posizionandosi ai lati del mezzo. Il sottufficiale individuò due persone sospette, quelle giuste, un uomo e una donna, e li invitò a scendere dalla corriera per il controllo dei documenti e la verifica di eventuali precedenti penali. Mentre i due scendevano dal mezzo, controllati dal Maresciallo Barna, un terzo uomo si accodava al gruppo.

All’improvviso questi estrasse una pistola che occultava dietro la schiena ed esplose una serie di colpi all’indirizzo dei militari che, immediatamente caddero, colpiti a morte. I due giovani martiri avevano forse indugiato nello sparare per il timore di colpire i passeggeri del mezzo pubblico. Il Maresciallo Barna invece rispose al fuoco, uccidendo un terrorista e ferendone un altro ma, a sua volta colpito, riuscì a trovare riparo in un caseggiato vicino.

Il malvivente ucciso, trovato in possesso di 2 carte d’identità false, verrà successivamente identificato per Lucio DI GIACOMO – nome di battaglia “OLMO” – appartenente all’organizzazione comunista combattente “Prima Linea”. La donna fatta scendere dal pullman, dopo la sparatoria alla quale presumibilmente anche lei aveva preso parte, risalì sull’autocorriera invitando alla calma i passeggeri, con le seguenti parole: “state fermi e non vi facciamo nulla. Siamo di Prima Linea”.

Successivamente, invitò un’altra giovane donna, rimasta sull’automezzo, a prendere la borsa con i soldi della rapina e a scendere. Il Commando si ricompose all’esterno e si allontanò in direzione di Buonconvento, a bordo di un automezzo abbandonato sulla strada dal proprietario, terrorizzato per quanto accaduto.

I terroristi troveranno asilo dapprima in una casa disabitata di Civitella Paganico, località Monte Verdi, e da lì, accompagnati da un ostaggio, cercheranno di arrivare a Grosseto. Ad Arlena di Castro (VT), 2 Carabinieri della vicina stazione di Piansano, avendoli intercettati, intimarono loro l’alt e ingaggiarono un conflitto a fuoco. I 6 scapparono per i campi, lasciando un po’ di armi, la refurtiva e l’ostaggio che confermava il ferimento della terrorista al fianco e a una spalla. Verranno in seguito catturati.

 

marco crimi

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