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Monteroni e gli anni ’40: Il torneo mondiale di Pio

Si narra dell’esistenza di strade libere, di quelle dove l’usura delle macchine che passano non è ancora così evidente e ciò che salta all’occhio è proprio questo: niente automobili, solo ragazzi. Nell’aria non c’è il solito rombo dei motori, ma uno strano intrecciarsi di risate e rumori inusuali. Sono gli anni ’40. Lì, al centro della strada, vi sono quattro cartucce in fila e a qualche metro di distanza, qualcuno sta lanciando una moneta nella loro direzione. Una delle cartucce cade e un’ovazione si alza tutt’attorno all’eroe del momento, che viene inneggiato come colui che ha abbattuto il Pio.

Sembra fantascienza, in effetti. Eppure, c’era un tempo in cui i ragazzi giocavano per strada, un tempo in cui la domanda più frequente era “chi porta il pallone?” e non “possibile che abbia già finito le vite a Candy Crush?”, tanto che il rischio era quello di sbucciarsi un ginocchio, mentre adesso il terrore più grande è quello di avere la batteria dello smartphone scarica. Domenica 10 aprile, a ricordarci di quei tempi così strani, sarà il centro culturare e ricreativo di Monteroni d’Arbia che, proseguendo con il recupero di antiche tradizioni, ha organizzato il 1° torneo mondiale di Pio, ospitato dalla palestra scolastica di viale Rosselli, dalle 11.00 in poi. Mondiale, proprio così, perché il Pio non è solo un gioco che esiste nei ricordi di chi ha vissuto quegli anni, ma è parte integrante della tradizione di Monteroni d’Arbia e dei suoi abitanti che, a quanto pare, erano gli unici a giocarci… In tutto il mondo!

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Ma cos’è questo Pio, di preciso? Si giocava negli anni ’40, ’50 e ’60 e si usavano quattro cartucce vuote messe in fila, con l’obiettivo di abbatterle grazie ad una moneta di rame da 10 centesimi che veniva chiamata diecione. Si vinceva un po’ di tutto: dalle figurine al cibo, ma si giocava sopratutto per l’onore e per spodestare i più bravi. L’intento primario e quello di divertirsi, passare nel modo migliore quegli anni dove era ancora possibile vedere i ragazzi giocare per strada.

Domenica i giocatori si contenderanno le figurine fornite a inizio giornata, si sfideranno in avvincenti manches di 6 giocatori e si contenderanno le figurine con studiati lanci di monete, tutto per abbattere le cartucce con magistrali colpi di mano! A decidere le manches sarà un sorteggio fatto dalla giuria e la giornata avrà inizio con la contesa delle figurine. A Monteroni non si gioca, si ruzza e, al termine, il giocatore che avrà ruzzato meglio e sarà in possesso del maggior numero di figurine, verrà proclamato Campione Mondiale di Pio.

Le vite a Candy Crush si esauriscono… Il ricordo dei giorni felici, non muore mai.

Arianna Falchi

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Arianna Falchi

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