Si sono concluse le indagini preliminari della procura di Siena per l’incidente sul lavoro, avvenuto lo scorso 19 aprile a Montepulciano, che ha causato la morte di Manuel Cavanna, il giovane operaio 23enne, che viveva a Le Chianacce, frazione del comune di Cortona. Lo ha fatto sapere il procuratore Andrea Boni.
Due, lo ricordiamo sono gli indagati. “All’esito delle indagini – scrive il procuratore in un comunicato- , secondo l’ipotesi accusatoria, la morte appare doversi ricollegare all’uso di” una barra di ferro usata “per sbloccare l’autoarticolato su cui gli indagati e la persona offesa stavano lavorando. A seguito della forza esercitata sul pezzo, lo stesso si piegava improvvisamente colpendo al torace” Cavanna “causandone la morte immediata”.
La ricostruzione della dinamica, sottolinea Boni, è stata possibile grazie al “comportamento collaborativo” e alle “dichiarazioni rese dagli indagati” durante gli interrogatori.
Le loro dichiarazioni, ha aggiunto, “sono apparse collimanti con la ricostruzione dell’evento fatta dal servizio di prevenzione infortuni sul lavoro”. La chiosa: “si rappresenta che il procedimento penale verte nella fase delle indagini preliminari e che, per il principio della presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna”, conclude Boni.