Non si ferma la querelle sulla mostra di Salvador Dalì’ al Palazzo delle Papesse e sull’argomento si infiamma la politica locale. Ad Anna Paris, candidata Pd al consiglio regionale, che aveva attaccato dicendo che questa mostra fosse “una mera operazione commerciale che porterà guadagni agli organizzatori, non un vero rilancio del progetto che ha rappresentato un’eccellenza senese” ha risposto il capolista della Lega per le elezioni regionali Riccardo Galligani.”Trovo oltraggioso che la dialettica elettorale vada a coinvolgere uno dei rari eventi, a caratura internazionale, che in questo 2020 sta per inaugurarsi a Siena”, ha detto.
“Sono vacuità quelle sostenute da Anna Paris del Pd, tese a togliere valore a ciò che viene realizzato per riproporre pedissequamente un quaderno di intenzioni irrealizzabili – spiega-. Sono dati di fatto che Palazzo delle Papesse sia chiuso al pubblico da dodici anni, che questa settimana riaprirà i propri battenti per 365 giorni filati, che esporrà opere attribuibili legalmente a Salvator Dalì in precedenza visionate a Londra, Parigi e New York, che sono stati creati importanti posti di lavoro, che ci sarà una specialissima offerta culturale per i bambini in età scolastica, che saranno impiegati parte dei proventi in opere caritatevoli, che sarà un’organizzazione privata a gestire la mostra, che il Palazzo delle Papesse, infine, appartenga a Bankitalia e che la stessa mediti da anni di alienarlo.Mi sarei limitato a una semplice visita alla mostra – dice -, ma sentir parlare una candidata del Pd di mera operazione commerciale per un evento neanche presentato, non visto e non giudicabile, mi porta a intervenire. Certo, anch’io sono favorevole all’accoglimento dell’arte contemporanea in uno qualunque delle decine di plessi affascinanti e suggestivi che la nostra Provincia propone e sono convinto che se la collettività senese si formasse un convincimento univoco, sarebbe poi possibile far intervenire la Regione con le sue risorse. Oggi tuttavia va celebrata come si deve un’iniziativa personale che si è meritata il patrocinio dell’amministrazione, dell’Osservatorio dell’Università degli Studi e di Banca d’Italia dopo aver smosso difficoltà gravose per organizzare un grande evento culturale a Siena”.