L’aumento di capitale di Mps avrà tempi “necessariamente brucianti” per usufruire entro il 30 novembre della legge che consente di attuare gli esodi volontari di personale.
A ricordarlo è stato l’ad della Banca Luigi Lovaglio durante l’assemblea per l’aumento di capitale. “Più di un terzo dell’aumento – ha aggiunto – sarà impiegato per l’implementazione dell’esodo volontario. La legge scade il 30 novembre, noi abbiamo fatto un importante accordo con i sindacati per questa iniziativa che va nell’interesse di chi va e di chi resta”.
“Le coperture sono sufficienti per le richieste risarcimento”
Mps “ha nel suo bilancio risorse sufficienti per quanto riguarda il petitum, ovvero le richieste di risarcimento danni ricevute nelle cause legali”. ha continuato Lovaglio, rispondendo agli azionisti. “La banca riserva una particolare attenzione a queste vicende che però vanno separate da quanto di buono fa la banca per clienti e dipendenti -ha affermato – la banca ha sufficienti risorse nel suo bilancio per la copertura di questi rischi”.
“Già realizzati passi importanti sul piano, siamo seri”
Capitolo piano industriale: “Abbiamo già realizzato passi importanti per l’implementazione del piano, abbiamo voluto dimostrare che siamo seri e che vogliamo fare le cose per bene”. ha affermato l’amministratore delegato. “Con l’esodo volontario di 3500 dipendenti avremo 270 milioni di costi in meno dal primo gennaio 2023 – spiega – avremo un risultato operativo definitivamente in area confortevole e alla pari con i nostri competitor. L’aumento permetterà di dotare la banca di risorse aumentando la capacità di finanziamento a imprese e famiglie sul territorio”.
Quanto alle critiche sulla credibilità del piano, “le capisco, proprio per questo quando l’abbiamo presentato abbiamo detto che dobbiamo far vedere di aver realizzato passi importanti nell’implementazione. Abbiamo deliberato fusioni societarie per semplificare il gruppo e farlo diventare più snello, venduto 900 milioni di crediti deteriorati, attivato una nuova organizzazione commerciale”.
“Bene se entrano nostri partner industriali nel capitale”
I vertici della Banca poi guardano con interesse all’ingresso nel capitale di Mps “da parte di investitori istituzionali, inclusi tutti i nostri partner industriali, alle medesime condizioni degli altri investitori”, ha proseguito Lovaglio. “Eventuali revisioni degli accordi con i nostri partner strategici non potrà che avvenire nelle logiche sottese a tali accordi, assicurando il perseguimento dell’interesse della banca”
All’appuntamento sono presenti 23 azionisti in proprio e 131 per delega, per un totale del 65,19% del capitale. Il Tesoro controlla l’istituto con una quota del 64,23%. Quattro i punti all’ordine del giorno, due quelli ancora da affrontare tra cui, appunto, la discussione sull’aumento di capitale dell’Istituto.
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