“Avanti con un’azione giudiziale che consenta di farci mettere ad un tavolo da una posizione stabile”. Sono le parole con cui il sindaco di Siena Luigi De Mossi ha aperto il consiglio comunale odierno che ha come unico punto all’ordine del giorno quello della determinazione della situazione di banca Monte dei Paschi. “Non bisogna più attendere, ma bisogna chiedere l’indennizzo giudiziale nei confronti della società veicolo del Mef – prosegue De Mossi nel suo intervento-. Se è bastata una lettera per fare dialogare la Provincia, il Comune, la Regione la Fmps credo che sia un obbligo di spingere la trattativa”. Poco più tardi il sindaco ha rincarato la dose e ha risposto “esattamente” ai giornalisti che gli hanno chiesto se la Fondazione debba fare causa alla Banca
Oltre ai consiglieri comunali e l’Amministrazione, stamani nel consesso, che si svolge al Santa Maria della Scala, sono presenti anche il presidente della Fondazione Carlo Rossi, i membri della Deputazione di FMps, il presidente della provincia di Siena Silvio Franceschelli e i consiglieri provinciali. De Mossi ha aperto il suo discorso ricordando le vicende degli ultimi anni del Monte. ” La debolezza della Banca nasce dal peccato originale dell’acquisizione di Banca 121 e di Antoveneta”, ha detto il Sindaco. “L’operazione di Antonveneta ha provocato una spesa di oltre 6 miliardi di euro nei confronti di Santander che ha trattenuto lo stesso Interbanca – continua-. Successivamente si è scoperto che dovevamo restituire le linee di credito ad Abn Ambro e del contenzioso di Antonveneta. Queste scelte che sono state fatte in passato non appartengono alla maggioranza e alla giunta”. De Mossi non si ferma qui. “Per mantenere quota 51 c’è stato una serie di aumenti di capitale e, di conseguenza, un depauperamento della Fondazione”.
Adesso “siamo qui a discutere per cercare una soluzione politica per cercare un indennizzo che possa restituire alla Fondazione quello che impropriamente gli è stato tolto da aumenti di capitale sbagliati”, ha detto ancora il sindaco.
“Oggi è l’ultima chiamata per ottenere una possibilità d’indennizzo non nei confronti della mia giunta, ma per una città intera – così inizia la parte conclusiva del suo discorso. A Roma ci siamo mossi insieme con Giani, Rossi e Franceschelli. Non può che essere così, abbiamo il dovere di difendere Siena. Spogliamoci dalle singole appartenenze politiche e dai rancori e abbiamo un’idea complessiva più alta, quella di tutelare le ultime risorse della città . Adesso siamo senza paracadute, quello che facciamo ora sarà decisivo anche per le nuove generazioni”. conclude
MC