Mps, i sindacati denunciano la Banca per comportamento antisindacale

“Abbiamo unitariamente conferito ai nostri avvocati il mandato di ricorrere contro la Banca Monte dei Paschi di Siena ai sensi dell’articolo 28 della Legge 300 del 1970 per la repressione del comportamento antisindacale”.

Lo comunicano le Segreterie di Coordinamento Mps che giudicano il loro atto come “grave” ma “dovuto”. “Dovuto nei confronti di un’azienda che ha fortemente smarrito la sua identità e dovuto alle lavoratrici e ai lavoratori che non meritano tali deprecabili scorrettezze”. La denuncia per comportamento antisindacale è stata depositata al tribunale di Siena “e il Giudice del lavoro sarà pertanto chiamato a pronunciarsi al riguardo”, specificano i sindacati che hanno fatto anche presente che, sull’operazione Mps-Unicredit,  “la banca non ha mai avuto nulla da replicare alle preoccupate richieste dei rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori, salvo un generico invito da parte del Cda della banca alla serenità, improvvidamente pubblicato sul sito intranet in piena mobilitazione” .

L’Istituto di Rocca Salimbeni  “ha dato luogo a un’operazione di distacco decennale che coinvolge circa 300 colleghi senza metterci nelle condizioni di fare le nostre valutazioni e osservazioni, attraverso la definizione di un “contratto di rete”, fino ad oggi mai utilizzato all’interno del Gruppo Mps, che può aprire cupi orizzonti per la gestione del personale e degli esuberi – continuano i sindacati- . Ha inoltre avviato altre due procedure (chiusura filiali e riassetto mondo corporate, relative a un Piano industriale mai approvato dall’Europa) senza indicarci una data di convocazione. Tre iniziative molto criticabili a pochi giorni dallo sciopero nazionale-concludono-. La Banca non ci ha lasciato altra scelta”.