Sono ora definitive le assoluzioni dell’ex presidente di Mps, Giuseppe Mussari, dell’ex dg, Antonio Vigni, e di altri ex manager dell’istituto di Rocca Salimbeni. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, definendo ‘inammissibile’ il ricorso presentato dalla Procura di Milano, accogliendo cosi’ le richieste delle difese e della stessa Procura generale alla Corte di Cassazione. Il processo era relativo a una serie di operazioni finanziarie realizzate dalla banca senese per coprire, secondo l’accusa, le perdite provocate dall’acquisto di Antonveneta. In particolare, al centro del procedimento c’erano i derivati Santorini e Alexandria, sottoscritti da Mps con Deutsche Bank e Nomura. Ed intanto il titolo vola in Borsa e chiude a Piazza Affari con un +5,69% ed un valore di 2.599.
“Dopo la fine del primo processo Mps” sull’ostacolo a Banca d’Italia “per il presunto occultamento del Mandate Agreement dell’operazione Alexandria, conclusosi con l’assoluzione per l’insussitenza del fatto, il processo per le presunte falsità del bilancio Mps e presunte turbative di mercato, che non avrebbe mai dovuto cominciare, si è finalmente concluso, dopo una lunga, tormentosa, angosciosa vicissitudine processuale, là dove meritava di finire: nel nulla. Giustizia è fatta ma Mussari non è più quel che era quando questa vicenda iniziata, e nessuno gli restituirà nulla”. Lo dicono i legali di Mussari Padovani, Pisillo e Marenghi.