Perdere il brand Monte dei Paschi per una fusione della banca “sarebbe commercialmente da scellerati”. L’allarme lo lancia il presidente della Fondazione Monte dei Paschi Carlo Rossi che ha risposto senza mezzi termini alla stampa ad un evento della consulta delle fondazioni toscane, di cui è il coordinatore.
Rocca Salimbeni, ha ricordato il vertice dell’ente di palazzo Sansedoni, “esprime un valore reale da 6 miliardi di euro”. Ed ancora: “l’istituto ha riacquisito la sua posizione sul mercato e si è messo di nuovo a disposizione di famiglie e piccole e medie imprese”. Il merito per Rossi va “certamente all’attuale governance, del presidente Maione e dell’amministratore delegato Lovaglio”.
“Nuovi scenari per la competitività territoriale” è il titolo dell’iniziativa odierna che rientra nell’ambito del cartellone “Italia comunità digitale”.
L’idea è quella di stimolare il dibattito sul tema delle opportunità e dei rischi connessi alla transizione digitale. Un focus è dedicato anche al ruolo che le fondazioni di origine bancaria possono svolgere sui territori su questo argomento.
“Nell’attuale contesto – fortemente digitalizzato – è fondamentale disegnare un nuovo modello di sviluppo basato su innovazione, transizione digitale, equità e sostenibilità sociale che possa essere competitivo per le sfide globali. Le risorse del Pnrr per la Toscana puntano su connettività, digitalizzazione, innovazione e sicurezza informatica, oltre a garantire la connessione a banda larga a famiglie, imprese ed enti delle aree periferiche”, ha detto Rossi.
“In Italia, 26 milioni di persone non hanno competenze digitali di base. Questa carenza è un grande ostacolo per lo sviluppo del Paese”, ha osservato Giovanni Fosti, presidente del Fondo per la Repubblica digitale che ha collaborato all’organizzazione dell’evento.