L’intesa tra sindacati e Mps ancora non c’è ma sul tema delle uscite a base volontaria i segnali che emergono sono di avvicinamento.
Se infatti stamani l’ad Luigi Lovaglio aveva espresso un “orientamento positivo” anche sulle 4125 domande di uscita (su cui la Banca avrebbe fatto partire l’iter amministrativo, ndr) il mondo dei sindacati ammette di “aver ricevuto un’apertura”, come ammette Federico di Marcello, segretario Fisac Cgil Banca Mps, dopo l’incontro con i vertici dell’Istituto.
Per conoscere però quale sarà l’esito della trattativa bisognerà comunque passare da due date: quella del 3 novembre, quando si dovrebbe concludere l’operazione dell’aumento di capitale; quella del 10 novembre dove, oltre ai numeri delle terza trimestrale, si potrebbe sapere quale è, per Mps, il punto di equilibrio tra le 3500 uscite previste nel Piano e le oltre 4mila domande arrivate che, se accettate tutte, peserebbero per 800 milioni di euro
“L’accordo ancora non è chiuso – chiarisce Di Marcello- : la nostra richiesta, come sindacati, è di riuscire a integrare tutti coloro che hanno fatto domanda” di uscita volontaria , “per cui la Banca dovrà andare a vedere quali sono le compatibilità economiche e di tipo organizzativo”.
A Rocca Salimbeni intanto non sono fissati ulteriori round per le trattative sull’argomento. Nell’incontro di oggi, oltre al capitolo sulle uscite, focus anche su alcuni dettagli che riguardano la riorganizzazione di Mps.
“Crediamo che la Banca debba operare tutte le uscite in una soluzione-aggiunge Di Marcello-. Ma dobbiamo tener conto anche del fatto che i 17mila lavoratori che rimarranno hanno diritto a lavorare in serenità e sicurezza rispetto ai rischi operativi. Seicento colleghi in meno può voler dir tanto, ma con i giusti accorgimenti potremmo organizzare correttamente le filiali”.
Dai sindacati, in una nota, è intervenuto anche il segretario nazionale e amministrativo Fabi e coordinatore Fabi nel gruppo Monte dei Paschi di Siena, Franco Casini. “Ci auguriamo che il cda di Mps confermi la possibilità di accogliere tutte le domande di esodo presentate dalle lavoratrici e dai lavoratori. L’accoglimento di tutte le richieste avrebbe un duplice effetto. Anzitutto, si asseconderebbe la richiesta di uscire dalla banca da parte di tante colleghe e colleghi (dopo oltre 10 anni di sacrifici, professionali, personali ed economici) che hanno consentito, con il loro comportamento e la loro dedizione, al salvataggio di Mps oltre che alla sua operatività quotidiana. Inoltre-aggiunge., un più ampio numero di esodi permetterebbe al vertice del gruppo di predisporre il futuro della banca sulla base di costi gestionali ulteriormente ridotti”.
MC
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