Il cda del gruppo Caltagirone ribadisce “la piena fiducia nella magistratura procedente” e confermare “la piena convinzione nella correttezza dei comportamenti del presidente della società”, Francesco Gaetano Caltagirone.
La società lo scrive in un comunicato dopo che il cda “ha svolto una approfondita analisi delle circostanze esposte nel decreto di perquisizione e sequestro” notificato il 27 novembre, e poste a fondamento delle indagini in corso da parte della procura di Milano sulla scalata di Mps a Mediobanca.
Francesco Gaetano Caltagirone rinuncia ai poteri delegati sul voto in assemblea di Mps e Assicurazioni Generali. Una scelta non di facciata, ma strutturata, pensata per blindare i processi decisionali in una fase nella quale l’attenzione investigativa è elevata. Nella nota viene specificato che, “allo scopo di evitare ogni possibile strumentalizzazione dannosa per la società”, tutte le determinazioni di voto sulle partecipazioni rilevanti saranno da ora sottoposte al parere del comitato degli amministratori indipendenti, seguendo le procedure tipiche delle operazioni di maggiore rilevanza. Solo successivamente verranno deliberate dal consiglio.
Il cda prevede inoltre che tali decisioni – insieme ai pareri degli amministratori indipendenti – vengano comunicate alle società direttamente e indirettamente controllate, affinché ne tengano conto nelle proprie valutazioni, “ferma la piena autonomia deliberativa di ciascuna entità”. Una clausola inserita per sottolineare che il gruppo non intende influenzare impropriamente alcuna scelta.
Nella nota, il Gruppo Caltagirone respinge anche le ipotesi di coordinamento con Delfin negli acquisti e nei voti assembleari di Mediobanca, ricordando che le due realtà avrebbero espresso voto divergente nella quasi totalità delle delibere analizzate e sottolineando che in alcuni appuntamenti assembleari decisivi lo stesso gruppo non avrebbe preso parte alla votazione. Vengono inoltre contestate le ricostruzioni relative all’operazione ABB del Ministero dell’Economia su Mps, definendo “diversi” sia i volumi sia i prezzi offerti nei rispettivi ordini di acquisto.